Dopo l’incubo appena vissuto, l’Ascoli Calcio si trova davanti a un bivio: ripartire con basi solide e una visione chiara, oppure rischiare di scivolare ancora più giù, dentro le sabbie mobili della Serie C. Una categoria complicata, logorante, che ha già messo in crisi club blasonati. E se c’è una lezione da imparare dalla stagione appena conclusa, è questa: non si può più sbagliare.

Il precedente da non ripetere: un ds sbagliato, confusione e salvezza all’ultimo respiro

La passata stagione ha lasciato ferite profonde. L’arrivo di un direttore sportivo rivelatosi inadeguato ha creato solo caos gestionale e tecnico. Ne è seguita una campagna acquisti disfunzionale, un gruppo senza identità, e un campionato che ha visto l’Ascoli lottare per non retrocedere nella terza serie, anziché ambire a scenari più ambiziosi.

Il risultato? Una salvezza sudata, un’identità tecnica mai definita e una piazza frustrata e delusa. Ora, chiunque prenderà in mano le redini del club – che siano Passeri e Capriccioli o altri profili ancora in ombra – dovrà farlo con una missione precisa: restituire dignità, ordine e ambizione a un progetto troppo importante per essere lasciato al caso.

La Serie C costa: non solo in campo, ma anche fuori

Non è solo una questione sportiva. Anche dal punto di vista economico, la Serie C è diventata una categoria estremamente impegnativa. Basti pensare che la fideiussione necessaria per l’iscrizione al campionato è passata da 300.000 euro a 700.000 euro. Un aumento considerevole, che rende evidente quanto sia importante una gestione seria e sostenibile.

La realtà è che mantenere un club in Serie C ha costi altissimi, a fronte di ricavi ridotti. Solo un progetto solido, con idee chiare e investimenti mirati, può evitare di bruciare risorse e compromettere il futuro anche a medio termine.

Una sola strada: competenza, programmazione e amore per i colori bianconeri

Serve un direttore sportivo esperto, un allenatore carismatico e preparato, e soprattutto una proprietà che abbia la volontà e la capacità di riportare l’Ascoli in alto. Il blasone non basta, le parole nemmeno. Ora servono fatti concreti, scelte coraggiose e competenza.

Perché sbagliare ancora non è un’opzione. E questa volta, a differenza del passato, non ci sarà spazio per alibi.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 30 maggio 2025 alle 12:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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