Il primo quesito che agita la tifoseria del Picchio è la situazione del bilancio. In questo caso la premessa è doverosa. L'Ascoli non è una società ricca come il Palermo e il Como e come molte altre consorelle della Lega deve dipanarsi fra mille difficoltà gestionali. Deve comportarsi come un buon padre di famiglia stando attento a risparmiare, ma senza tirare troppo la cinghia per non soffocare. Il bilancio al 30 giugno scorso registra una perdita di 6.608.481 euro. Si legge testualmente: «alla voce perdite "portate a nuovo" si accoglie la perdita al 30 giugno 2021 pari a 4.656.490 euro per la quale si è proceduto alla sospensione di ogni delibera in merito fino all'approvazione del bilancio relativo al quinto esercizio successivo». Cosa significa? Che sfruttando il decreto Covid, l'Ascoli, come altre società non solo calcistiche, ha la possibilità di ripianare le perdite, una parte entro il 30 giugno 2026, e un'altra entro il 30 giugno 2028. Come ripianarle? Con aumento di capitale da parte dei soci o sfruttando eventuali utili. Ma bisognerà farlo. I compensi contrattuali per i calciatori ammontano a poco più di dieci milioni di euro lordi, per gli allenatori 875mila euro. Gli altri oneri, per un totale di 523 mila euro, riguardano i premi/indennizzi per Ghazoini, Collocolo, Ventola, Fiorani, Baschirotto, Sabiri, Tavcar, Mendes e altri trenta tesserati.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 19 febbraio 2024 alle 12:04
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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