Sei stagioni in bianconero, 217 presenze e 4 reti, praticamente, una Leggenda. Daniele Di Donato è entrato nel cuore dei supporters Ascolani onorando la maglia negli anni più bui dell'era Benigni, a ridosso del fallimento e dell'arrivo nel Piceno di Francesco Bellini e, successivamente, del gruppo Bricofer capitanato da Pulcinelli. Di Donato, lavoratore infaticabile di palloni, capace di gestire il peso di una fascia di capitano in campionati di Serie B dove gli obiettivi erano ben diversi rispetto a quelli delle ultime due stagioni. Un colosso di piccola statura, 173 cm, ma capace di farsi grande in mezzo al campo e trascinare la compagine marchigiana a salvezze inaspettate, lasciando tutt'ora un ricordo vivo ed un sentimento sincero nei cuori dei tifosi del Picchio. 

Nato a Giulianova, nel Teramano, il 21 Febbraio 1977, entra a far parte delle selezioni giovanili del Torino, esordendo, appena 19enne, nella stagione 1996 - 97, proprio in Abruzzo, in un Pescara - Torino ( 0 - 0 ) del 29 Marzo. La sua prima rete da professionista arrivò la settimana successiva, il 6 Aprile '97 nella gara tra Torino e Padova, terminata 2 a 1 per i Veneti. In quella prima stagione Di Donato disputò 8 gare, non riuscendo ad ottenere la promozione in Serie A a causa di un deludente nono posto. Nell'estate del '97 viene acquistato dalla meteora Castel Di Sangro, reduce dalla inaspettata salvezza in cadetteria dell'anno precedente. Con gli Aquilani non termina neanche la preparazione estiva, venendo subito acquistato dal Siena il 31 Luglio dello stesso anno; in Toscana disputerà 21 presenze ed 1 rete, in Serie C1. La stagione seguente vede Di Donato trasferirsi a Roma, nella Lodigiani, sempre in Serie C1. Con i biancorossi disputerà 2 stagioni, collezionando 62 presenze ed una rete, nella vittoria esterna per 3 a 2 contro l'Ancona. Il nuovo millennio, per Di Donato, si apre con l'arrivo a Palermo, nelle ultime stagioni della presidenza D'Antoni e con in panchina Giuliano Sonzogni. L'obiettivo dei rosanero è il ritorno in Serie B e la compagine può contare su giocatori di livello come lo stesso Di Donato, Franco Brienza, Antonio Sicignano, Pietro Accardi e Vincenzo Ciaramitaro. Le aquile condussero in vetta gran parte della stagione, rischiando di compromettere la promozione nel finale di campionato, quando, i rivali isolani del Messina, recuperarono ai ragazzi di Sonzogni 8 punti in 5 giornate ( dalla 28esima alla 32esima). Il cambio di guida in panchina, con l'arrivo di Sella, e la sconfitta dei giallorossi sul campo dell'Avellino, aprirono le porte a Di Donato e compagni verso la Serie B, attesa da 4 stagioni. In quella prima annata, il centrocampista abruzzese disputò 32 gare, risultando il giocatore rosanero più impiegato, insieme a Brienza e Cappioli. Il ritorno in Serie B, ultima stagione dell'era D'Antoni, si concluse con un decimo posto. Di Donato collezionò 30 presenze ed 1 rete, realizzata il 3 Marzo 2002 nella vittoria per 4 - 2 contro la Reggina. La terza stagione a Palermo portò a Di Donato l'onere e l'onore della fascia da capitano. L'Avvicendamento di Zamparini in società e l'arrivo di giocatori del calibro di Massimo Mutarelli, Alessandro Lucarelli, Francesco Modesto e Filippo Maniero, crearono ambizioni di promozione nella piazza e in dirigenza. La stagione, travagliata per i continui cambi in panchina, terminò con un sesto posto in campionato, fallendo l'accesso in serie A a causa della sconfitta nell'ultima giornata, per 3 - 0, nello scontro diretto contro il Lecce. La stagione seguente, la quarta per Di Donato in Sicilia e la seconda da capitano, coincise con quella della promozione in Serie A, che mancava da 31 anni. Una squadra, quella palermitana, composta da giocatori di livello superiore come Ighli Vannucchi, Simone Pepe, Eugenio Corini ed il futuro campione del mondo Luca Toni, che risulterà capocannoniere del campionato con 30 reti. La compagine, guidata da Francesco Guidolin, concluse il torneo al Primo posto e Di Donato, sceso in campo 38 volte, conquistò la seconda promozione in rosanero, questa volta con la fascia al braccio. 

L'esordio in Massima Serie non avverrà con gli isolani, che lascerà l'11 Agosto, ma con la casacca del Siena, ritrovato in Serie A dopo la stagione '97 - '98 passata in Serie C1. Il primo campionato ta i "grandi" vide Di Donato scendere in campo 23 volte, lasciando i lupi l'estate seguente, direzione Arezzo. Il primo anno in granata lo vide scendere in campo 38 volte, diventando perno del centrocampo aretino. Purtroppo per i Toscani, la stagione si concluse con un Settimo posto, a 66 punti, gli stessi della rivale Cesena. L'accesso ai playoff mancò solo per la differenza reti che penalizzò i Granata per un solo goal (+12 Cesena, +11 Arezzo). L'anno seguente, il 2006 - 07, Di Donato scese in campo 39 volte. L'Arezzo, però, non riuscì a ripetersi nella buona stagione appena passata, concludendo il campionato al 20esimo posto e retrocedendo in Serie C1. 

L'estate 2007 vede il trasferimento di Di Donato all'Ascoli, fresco di retrocessione in Serie B. Con i bianconeri, guidati da Ivo Iaconi, colleziona 37 presenze, centrando un Ottavo posto, con 62 punti, che però non permette ai marchigiani di prendere il treno playoff. L'anno seguente la stagione comincia in modo traumatico; sia Nello Di Costanzo che, successivamente, Vincenzo Chiarenza, non riesco ad imprimere gioco ed idee alla squadra bianconera che, al termine del girone di andata, si ritrova penultima a 21 punti, frutto di sole 5 vittorie e 6 pareggi. L'arrivo in panchina di Franco Colomba permette al Picchio di compiere una sterzata inaspettata, garantendo, al termine della stagione, un 16esimo posto ed una conseguente, insperata, salvezza. In quella stagione, Di Donato realizza la sua prima rete ad Ascoli, siglata il 29 Novembre 2008, nell' 1-1 contro il Sassuolo. Anche la stagione 2009 - 10 non parte nel migliore dei modi. La scelta di Alessandro Pane in panchina non risulta essere delle migliori ed il risultato è l'inevitabile esonero del tecnico dopo la sconfitta casalinga per 3 a 1 contro i super rivali dell'Ancona,  L'arrivo del tanto amato Bepi Pillon risolleva le sorti dei bianconeri che, con un rullino di marcia invidiabile, macinano punti e concludono la stagione al Nono posto, a 9 lunghezze dal Cittadella sesto e con il sogno playoff abbandonato alla quart'ultima giornata, con la sconfitta casalinga per 2 - 1 contro il Lecce capolista. Le stagioni complicate, in casa Picchio, non sono certo terminate. La stagione 2010 - 11 si apre con l'arrivo in panchina di Elio Gustinetti, vecchia conoscenza di Di Donato che era stato allenato dal tecnico Bergamasco nell'Arezzo. Purtroppo, la falsa partenza dei Marchigiani costa a Gustinetti il posto, portando Fabrizio Castori sulla panchina Picena. La sfrenata lotta per non retrocedere, vedrà alla fine prevalere l'Ascoli sul Piacenza e l'Abinoleffe, costretti a giocarsi la permanenza in cadetteria nei play - out. Di Donato, che in quella stagione sigla il traguardo delle 150 presenze in bianconero, scende in campo 40 volte, risultando il giocatore ascolano più impiegato in stagione e meritandosi la fascia da capitano. La stagione 2011 - 12 si apre con il trauma del calcioscommesse che investe anche il mondo Ascolano. La squalifica di Sommese e Micolucci e le inadempienze societarie nel pagamento degli stipendi costano alla squadra di Benigni 7 punti di penalizzazione ai nastri di partenza. I bianconeri, però dopo solo 4 giornate, azzerano l'handicap e continuano la loro lotta per il mantenimento della categoria. Le 5 sconfitte consecutive, maturate tra ottobre e Novembre contro Juve Stabia, Pescara, Sampdoria, Albinoleffe e Modena, costringono la società al cambio di guida, portando in panchina l'ex bandiera ascolana Massimo Silva. L'Ascoli, con Silva, torna a vincere già dall'esordio a Brescia, conquistando, al termine della stagione un sereno 15esimo posto. La terza rete in bianconero per Di Donato arriva proprio in questa stagione, nella vittoria per 3 a 1 contro il Bari datata 28 Novembre 2011. La stagione 2012 - 13, la sesta ad Ascoli per Di Donato, si concluderà con la sofferta retrocessione in Lega Pro, causa del 20esimo posto in campionato. Di Donato, al termine del campionato, lascerà i bianconeri, dopo 217 presenze ufficiali e 4 reti, l'ultima, realizzata proprio nella stagione 2012-13 contro il Sassuolo, gara persa 4 a 2. L'ultima stagione da calciatore, Di Donato, la disputerà a Cittadella, raggiungendo il record di 413 presenze in Serie B (terzo giocatore nella classifica generale all time) e chiudendo il campionato con 19 presenze ed una salvezza ottenuta con una giornata d'anticipo. 

Appese le Scarpe al chiodo, Daniele Di Donato a continuato la sua vita calcistica, guidando come allenatore le giovanili del Modena e l'Arzignano, squadra veneta che, con l'ex centrocampista in pachina, ha conquistato una storica promozione in Serie C. Oggi, a 42 anni, è mister dell'Arezzo, militante in Serie C, e sogna un giorno, di tornare fra i grandi, per sfidare, magari, il suo amato Ascoli, la sua seconda casa.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 novembre 2019 alle 14:58
Autore: Paride Paci
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