Amato Ciciretti, classe 1993, è il colpo più importante , ad oggi, messo a segno in serie B in questo mercato di riparazione. Il talentuoso giocatore offensivo firmerà oggi un contratto che lo legherà in prestito all’Ascoli per i prossimi 6 mesi. Lascia il Parma dove, in questa prima parte di campionato, ha disputato sei presenze e dove, nella parte finale della scorsa stagione, ha giocato 8 volte siglando una rete, quella nella gara che è valsa la Promozione contro lo Spezia. Mai casuale, mai banale, nemmeno nello scegliere le realizzazioni da siglare. Il primo gol nella massima serie del Benevento è stato il suo (Sampdoria-Benvento 2-1), il gol del vantaggio allo Juventus Stadium è stato pure il suo. Il suo arrivo chiaramente stravolge qualche equilibrio tattico, ma la bravura di un allenatore si nota anche nel modellare una squadra a seconda dei suoi interpreti. Vincenzo Vivarini, che sarà sicuramente entusiasta dell’arrivo di questo top player, ha già dimostrato una grande elasticità mentale quando, dopo l’arrivo di Ninkovic, ha abbandonato il 3-5-2 adottato nelle prime gare del torneo e sul quale aveva lavorato per gran parte dell’estate, per passare al 4-3-1-2, sul quale comunque aveva fatto anche delle prove estive, dimostrando di non essere affatto un improvvisatore di moduli ma di essere un tecnico camaleontico e molto adito al cambiamento. Il dubbio che è sorto ieri ai più ‘’schizzinosi’’ è stato : ‘’Ma come si inserisce Ciciretti in questo modulo  4-3-1-2 e perché cambiare un modulo che sta andando bene ?’’  La risposta , chiara, palese, lampante, lapalissiana , è la seguente : ‘’Saranno gli altri a doversi preoccupare con una simile batteria di attaccanti davanti.’’ Fermo restando che, il cambiamento tattico, qualora avverrà,  sarà nei margini del giusto e dell’indolore. Ma andiamo con ordine, analizzando uno a uno i quattro moduli possibili per l’Ascoli di Vivarini in questo girone di ritorno.

4-3-1-2: LA STRADA MAESTRA

Continuare sul modulo che finora ha dato soddisfazioni potrebbe essere la prima soluzione per mister Vivarini. In quel caso, vicino ad Ardemagni, potrebbe giocare Ciciretti o Ninkovic, che forse ha più le caratteristiche da seconda punta rispetto a Ciciretti. Non sarebbero esaltate al 100 % le qualità di entrambi perché uno dei due sarebbe leggermente adattato, ma l’equilibrio di squadra resterebbe intatto e Ciciretti soffrirebbe poco a entrare negli schemi e nei movimenti che ormai sono collaudati per la truppa.

4-3-2-1 : L’ALBERO DI NATALE E IL CAMBIAMENTO MINIMO

Questa è forse la soluzione che calzerebbe meglio a pennello per l’Ascoli nella seconda parte di campionato. Due mezze punte alle spalle di Ardemagni con massima libertà di svariare per il campo e fare la fase difensiva a seconda dei movimenti degli avversari, costringendo però la squadra a stringersi ancor di più nei momenti (pochi, si spera) in cui il pallone ce l’hanno gli altri. Mantenere un certo equilibrio tra le due fasi, seppur l’Ascoli sia una squadra che tende a imporsi gestendo il possesso (e con Ciciretti, ci si augura, lo sarà ancor di piu), ma avere una potenza esplosiva nei due sotto la punta. Ninkovic sul centro sinistra, Ciciretti sul centro destra, con facoltà di allargarsi o accentrarsi a seconda del momento della gara e dalla direzione di palla. Entrambi pronti a sfruttare il gran lavoro spalle alla porta di Ardemagni  per arrivare al tiro o a servirlo nei suoi tagli alle spalle dei difensori centrali, che cosi non sapranno mai se uscire sul possessore di palla o tenere la linea e marcare la zona della punta.

4-3-3 : L’ALLARGAMENTO DI NINKOVIC

Con questo modulo, Ciciretti sarebbe il più sfruttato , mentre Ninkovic vedrebbe leggermente ridotto e quindi sacrificato il suo raggio d’azione. Il fantasista ex Benevento partirebbe lateralmente a destra, toccando la linea nella sua porzione di campo migliore. Verrebbero sfruttate alla grande le caratteristiche di spinta anche di Laverone da una parte e D’Elia dall’altra come conseguenza dell’accentramento dei due esterni offensivi, mentre Ninkovic, seppur sacrificato sull’esterno, manterrebbe intatta la libertà di ricevere palla con determinati movimenti dentro al campo e svariare per ispirare i movimenti degli altri due compagni di reparto.  La fase difensiva, poco ‘’cara’’ ai due, verrebbe ben assorbita delle due mezzali di parte, per il quale continuano a giocarsi due maglie Addae, Cavion , Casarini e Frattesi.

4-2-3-1 : LA NOVITA’ E…CAVION

Questo modulo rappresenterebbe la novità per la squadra di Vivarini, seppur il tecnico si sia già schierato in alcuni frangenti finali dei match con questo schieramento. Due tra Addae, Troiano e Casarini, giocando col doppio mediano, diverranno indispensabili. Limitare gli inserimenti e mantenere la zona a protezione della difesa come schermo, liberare la fantasia dei tre in fase offensiva. Ciciretti partirebbe da destra (ruolo naturale), Ninkovic agirebbe sotto la punta (sarebbe più marcato ma con più compagni con cui dialogare) e Cavion partirebbe dall’esterno di sinistra (adattato, ma capace di farlo e soprattutto fondamentale nel mantenimento degli equilibri). Diciamo Cavion e non Frattesi, perché Cavion rispetto a Frattesi, pur essendo una mezzala classica, ha più propensione all’adattamento lateralmente. La fase difensiva verrà fatta a seconda anche qui degli avversari e dalla strategia di gara, seppur Vivarini ha già dimostrato di non volere mai che la squadra aspetti troppo dietro la metà campo. Ciciretti partirebbe dall’esterno, laddove ha dimostrato di poter far male e tanto, ma sarebbe lievemente sacrificato nei rientri nella fase difensiva, considerato il fatto che non c’è una mezzala dietro di lui a parargli le spalle, consentendo al terzino avversario una maggior spinta. L’altra faccia della medaglia sarebbe che il terzino avversario, sapendo di avere un Ciciretti davanti, limiterebbe molto la sua spinta.

Tante insomma le soluzioni a disposizione del mister, che potrà oltremodo scegliere di partita in partita, anche a seconda della tipologia di avversari che l’Ascoli andrà ad affrontare. La fantasia al potere, dunque, ma sempre con un occhio agli equilibri di squadra, per far si che i due fantasisti e la punta siano sfruttati al massimo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 gennaio 2019 alle 10:43
Autore: Manuel Fioravanti
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