“La vita ha 4 sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre” (Oriana Fallaci). Questo è il tempo di combattere recitava una delle più belle coreografie andate di scena in Curva Sud Rozzi, in occasione di Ascoli-Vicenza nel 2016.

La pandemia globale (COVID-19) sembra aver attenuato la sua forza, almeno per quanto riguarda il territorio europeo e italiano. Il calcio sta riprendendo la sua routine nonostante i tanti se, ma e perché. In ogni caso lo show deve andare avanti. Gli avversari giocheranno da avversari. Sarà di nuovo lotta, lotta vera. Qualcuno arriverà alla consacrazione, qualcuno cadrà, qualcuno vivrà la cadetteria ancora per un anno. E l’Ascoli Calcio 1898 ha l’obbligo di mantenere la serie B, perché i sogni di gloria non prevedono tonfi nell’oblio. Sarà dura, ma lo sarà per tutti. Forse mai come in questo caso, tutte le 20 squadre, partiranno dalla stessa griglia di partenza. E fare le prime 3 curve (Cremonese, Perugia e Venezia) nel miglior dei modi, per il Picchio vorrebbe dire mettere un sigillo di vitale importanza.

Ieri sera in diretta APTV, il nuovo e benvenuto direttore sportivo Bifulco ha rasserenato e rinvigorito gli animi dei tifosi. Parole chiare, mai banali velate dallo stile romano doc. Concentrato più sull’aspetto psico-fisico dei calciatori piuttosto che su quello tecnico, d’altra parte la squadra non l’ha fatta lui. Crede nei suoi calciatori, nel giovane allenatore e nel progetto Pulcinelli. Ci crede con entusiasmo, con quella voglia di crederci tipica di chi nella vita ha già sofferto i tormenti della brutta malattia. Ci crede, come gli ascolani, come quella gente che non molla mai. Orgoglioso di far parte dell’associazione Marameo che ha come scopo quello di incoraggiare le persone a combattere la malattia, di favorire la solidarietà sociale ai malati affetti dalle malattie nel campo delle leucemie e delle altre emopatie, di promuovere e sostenere la ricerca, di sensibilizzare l'opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche. Eh già, serviva una persona così, in un momento così. Perché per vincere questa nuova battaglia bisogna crederci fin da subito.

Le incognite sono tante, gli ostacoli da affrontare in questo tour de force ne saranno ancor di più. Ma questo è il tempo di combattere. Tutti. Società, squadra e noi tifosi. Presto (si augura) i cancelli del Del Duca (mutilato) si riapriranno e visto che il Piceno calcistico è oramai popolato di romani:

“Qualunque cosa esca da quei cancelli, avremmo maggiori possibilità di sopravvivere se combatteremo uniti.” (Il Gladiatore)

Allora tutti in coro:

Questo è il tempo di combattere

gireremo tutto il mondo insieme a te

per cantare a squarciagola

Picchio alè

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 giugno 2020 alle 12:28
Autore: Massimo Virgili
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