Cambia l'allenatore, non cambia il risultato. E adesso ci si mette anche la sfortuna. Nonostante una buona gara e un atteggiamento sicuramente più aggressivo, il Picchio capitola ancora. Nuovo modulo quello scelto da mister Dionigi, con Cavion e Brlek a reggere il centrocampo e i terzini Andreoni e Sernicola schierati sulle corsie esterne di centrocampo. Al terzetto Brosco-Gravillon-Ranieri il compito di difendere la porta di Leali, davanti Scamacca è il terminale offensivo spalleggiato da Ninkovic e Morosini che si muovono al suo fianco e alle sue spalle senza dare punti di riferimento agli avversari. Diverso il modulo si diceva, ma avvio comunque da incubo: Aramu con un pallonetto di testa disegna l'1-0 per il Venezia, Leali è costretto a raccogliere la palla in fondo al sacco per l'ottava gara consecutiva. 

L'Ascoli però è con la testa sulla partita: pressing alto senza far ragionare i padroni di casa, i bianconeri hanno la grinta giusta per riacciuffare la gara. Soprattutto perché quando il Picchio offende, lo fa con convinzione: la giocata di Ninkovic è un cioccolatino che Scamacca deve solo scartare, 1-1 e Ascoli che torna a festeggiare un gol dopo essere rimasto a digiuno contro il Perugia e per tutto il secondo tempo della sfida alla Cremonese. L'Ascoli è diverso soprattutto nell'atteggiamento: tanta corsa e cattiveria agonistica, voglia di sacrificarsi per il compagno e non tirare mai indietro la gamba. È un Ascoli però sfortunatissimo, con i pali colpiti da Brosco e Andreoni che gridano vendetta. È un Ascoli che meriterebbe l'1-2, invece dopo aver perso imprevedibilità in attacco con la sostituzione (perché?) di Ninkovic, becca il 2-1 e sprofonda di nuovo nell'incubo.

Sezione: News / Data: Sab 27 giugno 2020 alle 12:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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