Dopo sette anni di presidenza, il rapporto tra Massimo Pulcinelli e la piazza di Ascoli si è consumato nel peggiore dei modi. Una relazione nata con entusiasmo, fatta di promesse e sogni di Serie A, si è lentamente incrinata fino a trasformarsi in una guerra fredda. Negli ultimi mesi, quel legame si è spezzato in modo irreversibile. Contestazioni feroci, striscioni polemici, manichini impiccati, scioperi del tifo: la tifoseria ha fatto sentire in modo inequivocabile il proprio dissenso.

La retrocessione in Serie C ha rappresentato il punto di non ritorno. Il clima attorno alla squadra è diventato esplosivo: cori di protesta, comunicati durissimi e l’assenza del tifo organizzato allo stadio sono stati il simbolo di una frattura profonda. Alcuni episodi clamorosi, come incursioni nei ritiri e pressioni sui giocatori, hanno inasprito ulteriormente una situazione già tesa. La Curva Nord ha scelto il silenzio come forma di protesta, disertando le partite casalinghe in segno di rottura definitiva con la gestione societaria.

Pulcinelli ha cercato di riconquistare la piazza con lettere aperte, scuse pubbliche e appelli all’unità, ma ogni tentativo si è rivelato vano. Le sue dichiarazioni social, spesso percepite come provocatorie, hanno alimentato la distanza. A nulla sono servite le promesse di rilancio: la fiducia si era ormai dissolta. La tifoseria ha risposto con una linea dura, annunciando l’intenzione di restare fuori dallo stadio per tutta la stagione.

Alla fine, il presidente ha scelto di farsi da parte. Esausto dal punto di vista umano e finanziario, ha dichiarato apertamente di voler cedere il club, anche a costo di rimetterci economicamente. Una scelta maturata dopo settimane di riflessione e pressioni crescenti. Il passaggio di consegne, ormai alle porte, segnerà la fine di un'era e l'inizio di un nuovo capitolo.

In questo scenario incerto, la città di Ascoli resta con il fiato sospeso. La trattativa più concreta è quella con la famiglia Passeri, già in possesso di una quota minoritaria del club, affiancata dall'imprenditore Capriccioli. L'obiettivo è chiudere in tempo per garantire l'iscrizione al prossimo campionato. Intanto, piccoli segnali di riavvicinamento arrivano da imprenditori locali e sponsor pronti a sostenere la rinascita bianconera.

La tifoseria, stremata ma mai doma, attende il momento del riscatto. Chi subentrerà dovrà ricostruire un legame spezzato e ridare speranza a una città che vive di calcio. L’addio di Pulcinelli non è solo la fine di una presidenza: è l’occasione per ripartire da zero. Con passione, dignità e ambizione. Come Ascoli merita.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 24 maggio 2025 alle 14:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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