L’Ascoli ha toccato il fondo. Dopo una stagione fallimentare sotto ogni aspetto – tecnico, gestionale e comunicativo – il club bianconero si trova davanti a un bivio che non ammette più tentennamenti. È il momento di scegliere chi essere: una società che galleggia tra errori e improvvisazioni o un progetto serio, capace di restituire dignità e orgoglio a una piazza storica del calcio italiano.

Addio Pulcinelli, ora serve chiarezza

La cessione del club da parte di Massimo Pulcinelli appare sempre più vicina. Dopo anni di gestione controversa, tra investimenti importanti ma spesso discontinui e scelte dirigenziali discutibili, è evidente che per voltare pagina serva un cambio netto al vertice. Il possibile arrivo di un nuovo proprietario – come Dario Pecci, al centro delle trattative – apre scenari inediti ma soprattutto impone la necessità di una ripartenza ben pianificata.

La lezione dell’ultima stagione: basta improvvisazione

L’Ascoli visto in campo nell’ultima annata è stato il riflesso di una costruzione senza visione: giocatori inseriti fuori ruolo, un modulo mai chiaro, cambi in panchina che hanno generato ulteriore caos. La sensazione è che la squadra sia stata allestita più per urgenze che per idee. Ed è proprio da qui che bisogna ripartire: dalla scelta di un direttore sportivo con esperienza, competenza e visione.

Un DS vero per un progetto vero

Il nuovo direttore sportivo non dovrà essere solo un gestore di trattative, ma il primo architetto del rilancio bianconero. Dovrà conoscere bene la categoria, sapere dove andare a pescare i profili giusti, costruire una rosa equilibrata, con uomini motivati e adatti al contesto della Serie C. Soprattutto, dovrà avere carta bianca e piena sintonia con l’allenatore che verrà scelto. Perché senza una linea tecnica condivisa, si torna al punto di partenza.

La Serie C non perdona

La Lega Pro è un campionato duro, logorante, spesso imprevedibile. Ci vogliono idee chiare, sacrificio e una rosa costruita con intelligenza. Il tempo degli esperimenti e dei nomi a effetto è finito. Servono uomini veri, umili, affamati. E serve una guida tecnica che conosca bene le dinamiche della categoria.

Ascoli merita di più

La piazza lo chiede a gran voce: basta illusioni, basta stagioni anonime, basta gestioni approssimative. Ascoli merita programmazione, trasparenza, risultati. E per ottenerli non bastano le promesse, servono scelte coraggiose e competenti, fin da subito.

Il futuro comincia ora. Chi prenderà in mano l’Ascoli dovrà farlo con rispetto per la sua storia e con l’ambizione di restituirgli il posto che gli spetta. E il primo passo è affidarsi alle persone giuste, nei ruoli giusti. Perché il tempo degli errori è finito.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 17:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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