La stagione 2024/2025 è stata, senza mezzi termini, una delle più deludenti degli ultimi anni per l’Ascoli Calcio. Una squadra costruita per centrare una salvezza tranquilla si è trovata invischiata nei bassifondi della classifica di Serie B, costretta a lottare fino all’ultima giornata per evitare la retrocessione. Un film già visto, con un copione sempre più stanco: cambi in panchina, rosa costruita senza equilibrio, poca identità di gioco e un ambiente disilluso.

Errori strutturali: mercato e società sotto accusa

Il primo grande nodo da sciogliere è quello della programmazione sportiva. Il mercato estivo non ha fornito rinforzi adeguati: troppi doppioni, pochi leader, giocatori chiave arrivati fuori condizione o mai davvero integrati. Ma la vera zavorra è stata l'assenza di una visione tecnica chiara. La dirigenza ha navigato a vista, intervenendo più per necessità che per strategia. Il cambio di allenatore non ha invertito la rotta, confermando che il problema non era solo in panchina.

Identità smarrita e spogliatoio fragile

Uno degli aspetti più allarmanti è stato il crollo mentale della squadra nei momenti decisivi. L’Ascoli ha faticato enormemente in casa, dove in passato aveva costruito le sue fortune. Tanti match persi, troppe gare affrontate senza mordente. Segno di uno spogliatoio spaccato o, almeno, privo di figure carismatiche capaci di prendere in mano la situazione nei momenti critici.

Tifoseria stanca, ma ancora presente

Nonostante tutto, la tifoseria bianconera ha continuato a sostenere la squadra con passione encomiabile. Ma la pazienza ha un limite. Il malcontento è palpabile, la fiducia nei confronti della società è in caduta libera. Occorrono gesti forti per ricucire lo strappo e dimostrare che la maglia dell’Ascoli merita ben altri palcoscenici e ambizioni.

Cosa serve per rinascere

Per voltare pagina servono tre cose: una dirigenza credibile, una guida tecnica stabile e una rosa costruita con logica. Il primo passo è chiarire i piani societari: serve trasparenza, serve una figura dirigenziale forte e competente. Il secondo è puntare su un allenatore che abbia visione, carattere e la possibilità di lavorare a lungo termine. Infine, bisogna tornare sul mercato con idee chiare: servono leader, servono giovani affamati, serve una squadra che giochi per un’identità, non solo per salvarsi.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 02 maggio 2025 alle 18:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
vedi letture
Print