Con Da Cruz il gioco prevede palla lunga per le volate dell'attaccante sperando che vadano a buon fine senza però sottovalutare la forza tecnica dell'olandese, mentre con Ninkovic si punta di più sui fraseggi. Questo è quello che prevede il credo di Zanetti, un tecnico che fa dell'organizzazione di gioco una delle sua armi principali: in questo caso forse gli servivano giocatori specifici con caratteristiche che delineassero una gerarchia ben definita. Adesso si rischia di buttare a mare un talento come Ninkovic, un capitale che non più tardi di sei mesi fa era stato indicato come centrale nel progetto tecnico e tolto dal mercato perché le cifre arrivate non corrispondevano al valore dato al giocatore. Non può essere che in quattro mesi tutti questi valori siano andati dispersi. Il recupero di Ninkovic è un dovere assoluto che deve assumersi il management sportivo nei confronti della proprietà. Alla luce di quello che si è visto finora, prendendo atto del rapporto che c'è tra tecnico e direttore sportivo, nel mercato di gennaio si potrà ottimizzare la rosa con qualche ritocco specifico. Il grosso è stato fatto in estate, adesso mancano solo qualche cessione e qualche arrivo mirato. Molto dipenderà però dal destino di Ninkovic.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 05 novembre 2019 alle 12:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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