Una profezia dell’antichità romana diceva che: “Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma”. Cara Curva Sud Rozzi sei destinata all’eternità, cosi come lo è la meraviglia romana più famosa al mondo. Perché “nell’eternità tutto è inizio”. E oggi 11 Maggio 2020 ha inizio ufficialmente la Leggenda della Curva Sud Rozzi.

Perché i cori, le grida di gioia, le lacrime delle sconfitte che hanno bagnato come pioggia i tuoi gradoni invecchiati ma diventati storia, riecheggeranno nell’eternità. E ora che sei Leggenda, verranno tramandati di padre in figlio per generazioni e generazioni, affinché questa Leggenda possa diventare una storia infinita.

L’ultima partita celebrata su quei gradoni fu in data 25 Ottobre 2016. Finì in un turpe 0-0 tra i Piceni e i Salernitani. Nessuno di noi si sarebbe mai immaginato che quei gradoni avrebbero fatto quel giorno l’ultima fatica della loro vita a sostenerci contro l’avversario. No, nessuno lo immaginava. Cosi come tante volte non si sa a che ora bussa la morte. Fa parte della vita. Ciò che rammarica è stato perdere l’occasione di saltare un’ultima volta a fine partita su di te, sapendo che ti dovevamo lasciare. “La vita non è altro che un atto di separazione, ma la cosa che crea più dolore è non prendersi un momento per un giusto addio”.

Su quei gradoni abbiamo combattuto all'infinito. Abbiamo combattuto senza curarci di quanto ci costasse, delle sconfitte che incassavamo, della difficoltà del successo. Abbiamo combattuto fino all'ultimo respiro. Non è stata una questione di coraggio. L'incapacità di arrendersi è scritta nel nostro DNA, o forse è semplicemente la famelica ricerca di condivisione, felicità e perché no, gloria e sogno. In poche parole Vita, che duri all’infinito. Perché se l’ultimo risultato è stato 0-0, significa che era scritto nel destino. Non è poi così difficile immaginare che unendo i due zeri si arrivi a disegnare il simbolo dell’infinito ∞.

A pochi metri dal mare nel territorio Piceno esiste uno stadio che reca una scritta irriverente: Il Tempio del Tifo. Come può considerarsi tempio un luogo che non ha mai visto la discesa degli Dei o le loro epiche lotte? Le 7 sorelle dell’Olimpo del calcio Italiano, con i loro prodi guerrieri hanno calciato sul verde del “Del Duca” a piedi del Monte Ascensione. La storia non narra che si siano fermati in riva al mare ad assaporarne i suoi frutti.

Ma non c’è quadro che non renda il meglio di sé con la giusta cornice. E cosi quella curva è stata per anni sposata con il nostro tifo più caldo, uniti in un matrimonio celebrato con anelli delle più svariate forme: drappi in scritta gotica, fumogeni, sciarpate, bandiere. Ciò ci renderà uniti per sempre al nostro amore, al di là della splendida Chiesa in cui ci siamo sposati.

Perché lo stadio non è stato solo la nostra chiesa o la nostra casa, è stato anche il nostro corpo. Una tribuna vip come cervello, una gradinata (ormai ex) come occhi attenti, distinti (ormai scomparsi) come braccia pronte ad afferrare, e il parterre (anch’esso scomparso) come la bocca di un’amante che ti ama e ti disprezza. E poi tu, che sei stata il Cuore, quel cuore che serve per vivere e per amare. Che quando smette di battere stacca la spina a tutti gli altri organi e membri. Ecco perché il cuore è l’unico ad andare oltre il campo del razionale. Perché è esso stesso che dà la vita.

Si auspica che i pezzetti di tale curva possano esser dati in mano ai tifosi e custoditi come tesori preziosi nelle loro dimore. Pensate quanto possa esser bello. Un mosaico disperso in città, o forse nel territorio Piceno, o forse più in grande ancora a livello marchigiano, o forse nazionale. Allora sogniamo, a livello mondiale. Non sarà certo un umano a rimetterli insieme, serve un Dio che sta lassù. Pensate quando si divertirà il Creatore della nostra Curva Sud a ricomporre tutti quei singoli e dispersi pezzi, che lui stesso ha messo insieme la prima volta.

CURVA SUD COSTANTINO ROZZI PER SEMPRE

Dedicato a chi ci ha permesso di vivere tante emozioni, a chi le ha condivise con la propria famiglia, con gli amici e con chi non conosceva. Perché da oggi, non solo “Siamo la Storia” ma anche Leggenda.

P.S. È stato un terremoto a portarcela via. Ma noi siamo Ascolani, nati e forgiati in una terra umile e sofferta. Abbiamo chiesto ai vertici politici di aiutarci a quel tempo. Tutti sappiamo come è andata. La gente come Noi non molla mai, ma neanche si illude.

Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

E tutto ebbe di nuovo inizio. In Asculo Furor Omnis Erupit.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 11 maggio 2020 alle 18:00
Autore: Massimo Virgili
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