Nel momento in cui ogni singolo uomo viene alla luce, poche sono le cose che riesce a fare. Tra queste: mangiare, dormire e piangere. Poi si gattona, infine si cammina e si parla. Un po' come l’Ascoli alla sua 24 esima pagina di storia del campionato cadetto. Siamo “nati” alla fine di una turbolenta estate che si è portata con sé le scorie di un miracolo calcistico e di una pandemia ancora in atto (con tutte le sue conseguenze). Ci siamo malnutriti per molte partite, molte delle quali restando a digiuno, senza una balia a darci quell’energia necessaria. Abbiamo dormito a lungo e ci siamo lamentati tanto contro dirigenza, squadra, calciatori e allenatori. Intanto la creatura pur senza cibo, gattonava. Solo dopo parecchi mesi ha cominciato a camminare, a tener corpo e testa dritta, a schivare gli ostacoli e ad arrivare quasi costantemente ai punti. C’è voluta quella Sottil scossa per tirar su quel bimbo rachitico dalla fisionomia multietnica nato così per caso in un anno funesto.

Ora però bisogna camminare, anzi correre. Solo 19 passi da fare, da qui alla fine. Pochi ma con tanti punti da fare nel minor tempo possibile. Una bella botta di vita è arrivata dal calciomercato. Ai limiti dell’impossibile era stato detto. E si può affermare, che ciò che è stato fatto è stato fatto con criterio, dedizione e volontà. Il Patron ha sbagliato molto in questi anni, ma ha sempre dimostrato di voler recuperare i propri errori. Gliene diamo atto, nonostante vivere ogni anno come sofferenza alla ricerca del miracolo finale alla lunga stanca, snerva, stufa e demoralizza.

Ma non è più il tempo di guardare indietro. Abbiamo una montagna da scalare. Una montagna con 19 tornanti, ognuno con il suo nome. Se alcuni rappresenteranno scontri diretti, gli altri saranno comunque passaggi da cui prendere punti. Guardiamo tutti dal basso verso l’alto. La prima vetta è a tre punti di distanza, quella della salvezza è a quattro. Tuttavia, per toccare il cielo servono una trentina di punti. Ossia dieci battaglie da vincere, più o meno una ogni due.

Purtroppo abbiamo cominciato a viver veramente con estremo ritardo. Ma non siamo ancora in ritardo con la vita. Il passato ci celebra, il presente ci snobba, ma il futuro non avrà regno senza la Regina delle Marche.

Fratelli Bianconeri,

riprendiamo la marcia verso la gloria.

L’inverno è solo l’ingresso della primavera.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 gennaio 2021 alle 18:00
Autore: Massimo Virgili
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