«Questa sfida nasce dal fatto che avevo riabbracciato Ascoli quando ero socio. In quel momento si è riaperta una parte della mia vita vissuta qua in mezzo a queste montagne a Montegallo». Bernardino Passeri proprietario dell' Ascoli nonché amministratore unico si è presentato cosi.

«Poi sono uscito dal progetto Ascoli. Si è riaperta la possibilità ed ho sentito come un dovere. L ho vissuta come una missioni, contro tutti e tutto, meno la mia famiglia che è l' asse portante. Tornare qua per me è sentirmi a casa. L' ho fatto e lo faccio come una grande missione, sento di avere sensazioni forti». Il calcio visto da Passeri: «Oggi per me il calcio è fallimentare. Troppa roba che fa danni al sistema. Ho scelto di essere amministratore unico perché così qualsiasi cosa succede è colpa mia. Qualcosa di importante non si fa solo con i soldi. Ho la certezza che non è così. Per fare qualcosa di importante per la città e società c'è bisogno di un patto di acciaio, unità d intenti. Il nemico sta dall'altra parte. Oggi noi dobbiamo ricompattare tutto, questa è la mia missione. Mettere insieme tutti perché solo così possiamo fare qualcosa. Si può fare qualcosa di importante solo se tutte le componenti sono unite. Non ho bisogno di dimostrare nulla. Se ho fatto questo passaggio è solo perché me lo sento dentro, mi va di farlo».

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 02 luglio 2025 alle 09:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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