L’Ascoli aveva bisogno di tornare a far sentire la propria voce, e lo ha fatto con la forza dei suoi uomini offensivi. Contro il Forlì è arrivata una vittoria che profuma di liberazione, una prestazione in cui il peso specifico dei gol ha riportato entusiasmo e consapevolezza all’interno del gruppo di Tomei.

A prendersi la scena è stato soprattutto Gori, il bomber bianconero che ha firmato una doppietta carica di significato. Il rigore trasformato con freddezza — dopo aver ripetuto il tiro su ordine dell’arbitro — lo porta a quota sei gol in campionato, un bottino più che rispettabile per un attaccante che non si limita soltanto a finalizzare, ma che si sacrifica costantemente per la manovra. Ritrovare il gol era fondamentale, e questa doppietta gli restituisce fiducia e slancio.

Accanto a lui, come una pennellata d’artista in un quadro di lotta e concretezza, c’è stata la magia di D’Uffizi. Il suo pallonetto dalla distanza, un gesto tecnico di rara precisione e intuizione, ha fatto esplodere il Del Duca e lo ha portato a sette reti stagionali. La capacità di leggere la posizione del portiere e inventare un colpo così delicato e al tempo stesso letale è il marchio di un giocatore in piena maturazione.

La vittoria contro il Forlì, però, racconta anche altro: la forza delle energie fresche inserite da Tomei, giocatori che hanno portato dinamismo, ritmo e nuovi stimoli in un momento in cui la squadra aveva bisogno di cambiare marcia. L’Ascoli ha ritrovato quell’aggressività armoniosa che negli ultimi tempi sembrava essersi smarrita.

Non è soltanto un successo, ma una dichiarazione d’intenti: l’Ascoli non vuole più limitarsi a restare in scia, vuole ruggire. E con un Gori ritrovato, un D’Uffizi in forma scintillante e nuove risorse a disposizione, il gruppo bianconero torna a guardare avanti con convinzione.

Sezione: News / Data: Mer 10 dicembre 2025 alle 10:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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