Il 2025 segna un momento di svolta per l’Ascoli Calcio, che si avvia verso un cambio di proprietà destinato a chiudere il ciclo aperto nel luglio 2018 con l’arrivo di Massimo Pulcinelli. Il manager romano aveva acquistato il club marchigiano da Francesco Bellini, imprenditore farmaceutico canadese che aveva contribuito a risollevare le sorti bianconere nella metà degli anni 2010.

Sette anni tra alti e bassi

Il progetto Pulcinelli era nato sotto i migliori auspici, con l'obiettivo dichiarato di riportare l’Ascoli in Serie A. In realtà, i sette anni di gestione si sono rivelati un mix di ambizione e fragilità, tra campagne acquisti non sempre coerenti, continui cambi in panchina e una struttura tecnica mai davvero stabile.

Le prime stagioni in Serie B hanno regalato momenti positivi e salvezze più o meno tranquille, ma anche grandi delusioni come la mancata qualificazione ai playoff in annate considerate “da salto di qualità”.

Il dramma sportivo: la retrocessione in Serie C

Il punto più doloroso è arrivato nel 2024: una stagione disastrosa in Serie B si è conclusa con la retrocessione dell’Ascoli in Serie C, evento che ha lasciato sgomenta la piazza. Un colpo durissimo per una tifoseria abituata a lottare con orgoglio anche nei momenti più duri.

L’ultima annata in terza serie non ha certo aiutato a risollevare il morale: una salvezza ottenuta soltanto alla penultima giornata, figlia di una gestione tecnica discutibile e di scelte dirigenziali poco lungimiranti, che hanno minato fin dall’inizio le possibilità di rilancio.

Errori tecnici e mancanza di progettualità

Tra gli elementi più criticati della gestione Pulcinelli ci sono stati i frequenti cambi di allenatore, l’assenza di una visione sportiva di lungo periodo e l’incapacità di costruire un’identità tecnica chiara. Anche il rapporto con la tifoseria si è logorato nel tempo, tra promesse non mantenute e una comunicazione spesso percepita come distante o eccessivamente difensiva.

Verso un nuovo capitolo per l’Ascoli

Con la società ora sul punto di essere ceduta, si apre un nuovo scenario. La piazza spera in un progetto serio e solido, capace di rilanciare il club nel panorama professionistico nazionale. La nuova proprietà sarà chiamata a ricostruire non solo una squadra competitiva, ma anche un legame forte con il territorio e con i tifosi.

L’addio di Massimo Pulcinelli chiude un capitolo importante nella storia dell’Ascoli Calcio. Ora serve una ripartenza lucida e ambiziosa, lontana dagli errori del passato e vicina ai valori che hanno sempre contraddistinto il Picchio: lottare, soffrire e rinascere. Perché Ascoli, calcisticamente, non muore mai.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 06 giugno 2025 alle 11:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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