Con Massimo Cacciatori per parlare della serie B, dell'Ascoli, fino ad arrivare al ruolo del portiere, quello che è stato il suo ruolo e che gli ha fatto calcare i campi della serie A con le maglie di Inter, Sampdoria e Lazio. Attualmente Cacciatori, ascolano doc, insegna la tecnica del portiere, presso il centro tecnico di Coverciano. 
Cacciatori, cosa manca all'Ascoli per essere davvero competitivo per la serie A?
«Da quello che ho visto, sia dal vivo allo stadio che attraverso la tv, secondo me a centrocampo ci sono diversi giocatori bravi, ma molto simili, manca chi fa la legna ovvero il mediano operaio che abbia fisicità. Se non c'è una quadratura precisa sulla mediana diventa tutto difficile sia per la difesa che per l' attacco. Faccio un esempio: manca l'Addae della situazione, il ghanese poteva essere utilizzato in più ruoli, poi è chiaro che non gli si può certo chiedere di fare appoggi precisi perché non lo sa fare. Ma alla lunga giocatori come lui fanno la differenza. I centrocampisti che ha l'Ascoli sono bravini, ma quando c'è da mordere non lo fanno perché non ne hanno le caratteristiche».
I playoff comunque sono alla portata secondo lei? 
«L'Ascoli è li e può restarci, ma deve avere più personalità, perché alle prime difficoltà fa fatica a reagire. Da fuori questo è quello che ho notato, ma solo chi è dentro, come l'allenatore, può sapere. Sarebbe utile che venga preso qualche giocatore che sia meno tecnico ma più operaio soprattutto di categoria, ma che non sia il solito ragazzino alla prima esperienza in serie B. I giovani anche quelli molto bravi vanno sempre affiancati da esperti. Questo è un campionato equilibrato, a parte il Benevento tutte le altre sono li, gli equilibri sono molto sottili, per questo non ci sono squadre favorite, almeno è ciò che si è visto nel girone di andata».

Sezione: News / Data: Mer 15 gennaio 2020 alle 15:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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