L'Ascoli vede in faccia il fantasma della retrocessione ma scaccia lo spettro e in apnea riesce a riemergere dagli abissi e può continuare a sperare nella salvezza. Il pareggio ottenuto contro la seconda in classifica interrompe la serie negativa di risultati ed è soprattutto una straordinaria iniezione di fiducia in vista del big match salvezza con il Cosenza di venerdì prossimo. Un pareggio ottenuto soprattutto con il cuore ma è quello che i tifosi volevano. E sono stati accontentati. 
La scaramanzia
Comprensibile la scelta del patron Massimo Pulcinelli di fare schierare l'undici bianconero con i calzettoni rossi in segno di scaramanzia come quelli indossati dal Presidentissimo contro la cattiva sorte. Oltre ai due pali interni centrati dai bianconeri a Venezia, uno dei quali quasi allo scadere, mister Dionigi, all'ultimo istante deve fare a meno anche del capitano Brosco, finito ko durante l'allenamento prima della gara a causa di un problema muscolare agli adduttori. E con Gravillon squalificato, il neo allenatore deve dare spazio al giovanissimo Ferigra. Dionigi non rinuncia al modulo applicato a Venezia con la difesa a tre, centrocampo a quattro e Morosini dietro le due punte Scamacca e Ninkovic ma di fronte ad un avversario superiore tecnicamente, secondo in classifica, puntella soprattutto il reparto arretrato coperto da Padoin e Brlek. Il Crotone prova a sfruttare soprattutto la fascia sinistra dove piovono i maggiori cross ma no n riesce a sfondare perchè l'Ascoli si copre molto e prova a sfruttare le ripartenze. In realtà i calabresi potrebbero passare in vantaggio dopo appena cinque minuti ma Armenteros incespica davanti alla porta e calcia a lato, poi è Messias a cercare di sorprendere Leali con una conclusione dalla distanza che finisce a lato. Ma la palla più ghiotta per gli avversari capita alla metà della ripresa ma il portiere Leali ha uno scatto felino e riesce a respingere sul palo la conclusione deviata beffardamente dell'attaccante brasiliano. E l'Ascoli? Nel primo tempo non si fa mai vedere dalle parti di Cordaz. Scamacca gioca spalle alla porta, Morosini non ha mai il guizzo per puntare la rete crotonese, mentre Ninkovic, trattato malamente dai difensori avversari, rimedia sovente spintoni (e gomitate) tanto che stramazza a terra dolorante alla fine del primo tempo. E nel secondo tempo non rientra in campo, sostituito da Trotta. 
Il brivido
Il secondo tempo comincia con il brivido. Dopo 55 secondi òl'ex Mustacchio fa tremare il palo mentre poco dopo l'arbitro grazia Ferigra che placca Messias lanciato a rete. L'Ascoli non graffia più e al quarto d'ora Barberis su calcio di punizione sorprende tutti e segna. Scamacca avrebbe l'opportunità di pareggiare ma sbaglia così' come Simy. Ma quando tutto sembra oramai compromesso arriva la rete di Trotta al 33'. L'Ascoli è ancora vivo.

Sezione: News / Data: Mar 30 giugno 2020 alle 09:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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