Ascoli, emergenza in regia: senza Damiani il centrocampo è un rebus

L’assenza di Damiani pesa, eccome. E non solo per una questione numerica. In vista del prossimo impegno, Tomei è chiamato ancora una volta a reinventare la linea mediana di un Ascoli Calcio che senza il suo regista naturale perde ordine, ritmo e pulizia nella costruzione.

Corradini punto fermo, ma non basta

Se c’è una certezza da cui ripartire, quella porta il nome di Corradini. Contro il Campobasso è stato il migliore in campo, dimostrando personalità, continuità e una buona capacità di reggere il peso della manovra. La sua presenza in mezzo al campo appare difficilmente discutibile.

Il problema, però, nasce accanto a lui.

Dubbi su Ndoj, alternative tutte diverse

Nell’ultima uscita Corradini ha agito al fianco di Ndoj, ma la prestazione del centrocampista non ha convinto fino in fondo. Qualche errore tecnico di troppo e una difficoltà evidente nel tenere le distanze hanno alimentato i dubbi dello staff.

Per questo Tomei sta valutando alternative. Una porta a Milanese, soluzione più ordinata ma meno incisiva in fase di impostazione. L’altra è rappresentata dal giovanissimo Bando, opzione intrigante ma inevitabilmente acerba per prendersi sulle spalle una mediana in un momento delicato della stagione.

Nessuno come Damiani

Il nodo centrale resta uno: nessuno ha le caratteristiche di Damiani. Il suo modo di dare tempi alla manovra, abbassarsi tra i difensori e verticalizzare con precisione è qualcosa che l’Ascoli fatica a replicare con gli uomini attualmente a disposizione.

Senza di lui, il rischio è quello di spezzare la squadra in due tronconi, con una fase di costruzione meno fluida e un centrocampo costretto più a rincorrere che a governare il gioco.

Tomei chiamato a una nuova invenzione

Non è la prima volta che Tomei deve adattarsi, ma questa volta la sfida è particolarmente complessa. Trovare equilibrio senza snaturare i singoli sarà fondamentale per evitare di pagare dazio sul piano del gioco e dei risultati.

In attesa del rientro di Damiani, l’Ascoli dovrà stringere i denti e affidarsi a soluzioni ibride, sperando che almeno uno tra Ndoj, Milanese o Bando riesca a garantire quella continuità che oggi manca.