Il destino dell’Ascoli Calcio è sospeso tra passato e futuro. Con la stagione appena conclusa e la ferita fresca della retrocessione in Serie C, l’ambiente bianconero vive giorni di ansia, tensione e speranza. La priorità è chiara: chi guiderà il club nella prossima stagione? Ma ancor prima: ci sarà qualcuno disposto a farlo?

Il presidente uscente ha annunciato da tempo la volontà di lasciare. L’intenzione è netta, quasi irrevocabile. L’attuale proprietà non vuole più proseguire e ha indicato nella fine di maggio la deadline per formalizzare la cessione. In caso contrario, è pronto persino a gesti clamorosi. Eppure, a pochi giorni dalla scadenza simbolica fissata, non c’è ancora nulla di ufficiale.

Le trattative ci sono state, e anche intense. Prima con un imprenditore edile che sembrava vicino alla firma. Poi con un gruppo composto da volti già noti alla piazza, che negli anni hanno mantenuto rapporti e legami con il club. Le conversazioni sono proseguite sottotraccia, ma la fumata bianca ancora non si è vista. E il rischio concreto è che il passaggio di consegne possa slittare oltre, forse troppo.

Il presidente ha manifestato apertamente il desiderio di vendere a un euro simbolico, facendosi carico dei debiti pur di favorire l’ingresso di una nuova gestione. Ha parlato di stanchezza, delusione, isolamento. E soprattutto ha lanciato un messaggio preciso: “Non sarò io a costruire la squadra del prossimo anno”. Tradotto: senza nuovi acquirenti, l’Ascoli è un gigante in attesa di un’anima.

Ma intanto incombe la realtà. Entro il 6 giugno il club dovrà completare l’iscrizione al campionato di Serie C. Un adempimento fondamentale che non può attendere i tempi lunghi della politica e delle trattative. Si parla di un milione di euro da versare, più una fideiussione bancaria da 700 mila. Servono pagamenti, documentazione, garanzie. E serve tutto subito.

La società, almeno sotto questo aspetto, si è mossa per tempo. I documenti sarebbero pronti, e la volontà è quella di presentare tutto in regola nei tempi stabiliti. Chi è ancora al comando ha assicurato che l’iscrizione non sarà messa in discussione. Ma è evidente che ogni giorno che passa senza una nuova proprietà rende tutto più fragile, più incerto, più instabile.

In parallelo, il silenzio inquieta. Nessun annuncio, nessuna conferma, nessun volto nuovo. I tifosi aspettano risposte che non arrivano. L’ambiente è spaccato tra chi spera nel colpo di scena e chi teme il peggio. E la programmazione sportiva è ferma: niente allenatore, nessun direttore sportivo, calciomercato immobile. L’Ascoli è una nave in porto, ma senza rotta.

Il tempo stringe. Il 6 giugno è dietro l’angolo. Il futuro va scritto adesso. Per non sprecare la storia, per non vanificare l’identità di un club che ha rappresentato la provincia con orgoglio. L’Ascoli merita una nuova guida, una nuova visione, una nuova speranza. Ma per costruire domani, bisogna prima evitare che l’oggi vada in frantumi.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 27 maggio 2025 alle 16:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
vedi letture
Print