Mentre l’Ascoli attende sviluppi definitivi sul fronte societario, il mercato in uscita inizia a delineare i primi movimenti. Alcuni giocatori lasceranno il club senza lasciare rimpianti, e tra questi spiccano due nomi: Luca Tremolada e Davide Marsura.

Tremolada, un bluff a metà stagione

Arrivato a gennaio dal Modena con l’etichetta di possibile colpo d’esperienza e qualità, Tremolada si è rivelato un innesto totalmente inutile nel contesto bianconero. Poco impiegato da tutti gli allenatori che si sono avvicendati in panchina, non è mai riuscito a incidere, né a trovare spazio in un modulo che non prevedeva l’uso del trequartista, ruolo naturale dell’ex Modena.

Il suo rientro al club emiliano a fine prestito è la logica conseguenza di un’avventura mai realmente iniziata, un’operazione che si è rivelata più una toppa di mercato che una vera soluzione tecnica. Tremolada saluterà Ascoli senza lasciare traccia, ma con la consapevolezza reciproca che si è trattato di un esperimento fallito.

Marsura torna a Catania

Destino simile per Davide Marsura, esterno offensivo arrivato in prestito dal Catania. Anche per lui lo spazio è stato limitato, e il rendimento ben al di sotto delle aspettative. Marsura rientrerà al club etneo – attualmente impegnato nei playoff di Serie C – con ancora un anno di contratto. L’Ascoli non ha mai realmente trovato in lui un punto di riferimento, e l’addio era scontato.

Uscite inevitabili per ripartire

Queste uscite fanno parte di un processo naturale e inevitabile per una squadra retrocessa e in cerca di riscatto. Ripartire significa anche sfoltire, fare pulizia, correggere scelte sbagliate, liberando spazio e risorse per costruire una rosa realmente adatta alla Serie C.

Il mercato come prima chiave della rinascita

La prossima finestra di mercato sarà fondamentale per gettare le basi del nuovo Ascoli. Ogni acquisto dovrà essere funzionale, mirato e coerente con il progetto tecnico. L’errore di affidarsi a profili fuori ruolo o fuori contesto non può più essere ripetuto. Soprattutto in un campionato duro come la Serie C, dove l’identità e la compattezza contano più dei nomi.

Il tempo degli esperimenti è finito. L’Ascoli ha bisogno di certezze, non di scommesse. Ogni addio non produttivo è un passo verso un futuro migliore, purché la direzione sia chiara e condivisa. La vera ricostruzione, ora, può davvero cominciare.

Sezione: Focus / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 14:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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