È morto Diego Armando Maradona, per molti il grandi calciatore di sempre. Se ne è andato ieri, a sessanta anni, in Argentina, tra lo stupore generale. Le sue condizioni di salute ultimamente erano peggiorate dopo un'operazione al cervello, ma nessuno immaginava un peggioramento così repentino. I medici hanno parlato di arresto cardiaco: lo ha tradito il suo cuore, insomma. Succede a chi sceglie di andare sempre al massimo, con l'acceleratore perennemente pigiato. Il malessere è di tutti, si dispera la città di Napoli che ieri ha perso un figlio, sono sconvolti e afflitti tutti coloro che hanno amato le sue giocate in campo. E la mente torna indietro e i ricordi riaffiorano. Con l'Argentinos Junior, con il Boca e con l'Argentina Under 17, Maradona si mette in mostra e vince. Poi parte. Attraversa l'oceano e raggiunge Barcellona, prima di passare al Napoli. E qui diventa il re, anzi O re. È stato amato, odiato, santificato. Con la gloria conosce il dolore, si fa amici e nemici, colleziona ferite e trionfi, è stato un genio che ha fatto felice la gente soltanto guardandolo.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Gio 26 novembre 2020 alle 09:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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