Felice lo è e lo dice chiaramente. Bernardino Passeri ha visto il suo Ascoli vincere disinvoltamente contro un Rimini che sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia e intona il gaudemus esprimendo grande fiducia per il futuro. Ma una cosa proprio non gli va giù, ovvero il fatto che la trasferta sia stata vietata ai tifosi marchigiani dal Prefetto di Rimini.  

La soddisfazione per la vittoria 

Passeri esordisce elogiando il suo collettivo, allenatore Francesco Tomei in testa, per la prestazione fornita e l'ottimo momento attraversato: "Tanta roba ragazzi -recita un suo dispaccio diffuso sul sito della società  - dallo stadio, a Rimini, la partita mi era sembrata un po' in calo rispetto al solito, evidentemente anche per me aveva preso il sopravvento un po' di ansia, invece, riguardandola e rileggendola, è stato esattamente il contrario, un piccolo capolavoro del mister con il suo staff tecnico dei ragazzi e di tutta la struttura Ascoli Calcio". 

La giusta concentrazione 

A mettere il sorriso a Passeri è soprattutto la giusta dose di concentrazione che la squadra ha dimostrato in una partita non facile per mille ragioni: "Serviva la massima concentrazione e c'è stata - prosegue .-  così le gambe un po' dure si sciolgono con il passare dei minuti e la partita che va avanti, la nostra filosofia prende il sopravvento, tre giocate di Damiani-Silipo- Damiani e siamo noi, l'Ascoli che vince e convince con il più bel calcio della categoria". 

Le dolenti note 

Passeri esprime vicinanza al Rimini a cui tributa onore sostenendo che "il disagio societario che hanno vissuto è la loro forza". Ma poi parte con le dolenti note che non concernono nè la prestazione dei bianconeri, nè la situazione dei biancorossi. Le dolenti note concernono quello che definisce un calcio malato e, più preciamente, "il cancro del calcio" dove "pochi maldestri , per proprio interesse o per deficienza congenita, dividono piazze, società, media, io li chiamo i guastatori seriali che da noi non provano più nemmeno ad avvicinarsi". Passeri precisa poi quale sia la scaturigine di questo sfogo duro e amaro, ovvero la "situazone surreale" di "500 spettatori sparpagliati in uno stadio ben più capiente con il pensiero immediato che, se ci avessero aperto la trasferta, saremmo stati almeno mille, se non il doppio, numeri che avrebbero portato un beneficio anche al RImini".. Una decisione, quella della restrizione dei biglietti e del conseguente divieto alla tifoseria ascolana di recarsi al Del Neri, che per Passeri non sta nè in cielo nè in terra. "Adesso dobbiamo iniziare civilmente - continua -  a convincere il palazzo che il calcio esiste perché ci sono i tifosi" .

Una questione non solo economica 

Passeri non ne fa certo unicamente una questione di pecunia ma di qualcosa che investe prima di tutto il tifo vero e autentico. "Il calcio enza tifo a breve sarà sostituito dalla Play Station - dice provocatoriamente - perché senza sentimento e senz'anima il calcio muore. Non esistono ragioni storiche per vietare questa trasferta, almeno io non ne sono a conoscenza, ho sentito solo ragionamenti preventivi e supposizioni su rischi di interferenze in viaggio con gli orari di altre partite o inimicizie triangolate, a mio avviso stiamo esagerando, signori, noi tifosi abbiamo le nostre colpe ma non è così che si risolvono i problemi odierni, tra l'altro di gran lunga inferiori ai rischi di qualche anno fa". Mezzi e strumenti per controllare meglio la sicurezza negli stadi, ricorda Passeri, ne esistono. 

"Così il calcio muore" 

compendio del ragionamento Passeri sentenzia: "Così il calcio muore". E, articolando il pensiero, aggiunge: "Muore ogni volta che saremo costretti a vivere un clima surreale come quello di Rimini, sembrava di assistere a una seduta di allenamento più che a una partita di campionato, quindi non posso far altro che rinnovare i complimenti ai ragazzi biancorossi, allo staff tecnico e anche ai loro tifosi".

Pensiero all'Arezzo 

Dopo l'amaro e determinato sfogo, Passeri prova a voltare pagina: "Noi andiamo avanti - dice-  alla prossima ospitiamo l'Arezzo, ansiosi di scoprire se c'è una squadra che gioca meglio di noi, per adesso nessuna, nemmeno il Ravenna, certamente con l'Arezzo sarà un passaggio molto importante ma non definitivo, per noi ogni partita è una crescita, però si cresce volentieri vincendo, vi aspetto tutti allo stadio". .      

          

Sezione: News / Data: Mar 18 novembre 2025 alle 21:05
Autore: Cristiano Comelli
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