Ascoli, per Tomei la difesa è totalmente da reinventare

L’Ascoli resta in attesa, con il fiato sospeso. L’infortunio muscolare accusato dal capitano Marcos Curado durante la sfida contro il Guidonia continua a tenere banco in casa bianconera, soprattutto per le possibili ripercussioni sul prosieguo della stagione. Nelle prossime ore il difensore centrale si sottoporrà a nuovi esami strumentali, compresa una risonanza magnetica, che chiariranno l’effettiva entità del problema al polpaccio.

Al momento, le sensazioni non sono delle più rassicuranti. L’ipotesi di uno stop di diverse settimane è concreta e, se confermata, rischia di pesare in maniera significativa sugli equilibri della squadra. Curado non rappresenta soltanto un punto di riferimento tecnico, ma anche una guida emotiva e caratteriale all’interno di un gruppo che fa spesso affidamento sulla sua esperienza nei momenti di difficoltà.

La tempistica, inoltre, non gioca a favore dell’Ascoli. È vero che domenica si chiuderà il girone di andata prima della breve pausa di fine anno, ma la sosta sarà tutt’altro che lunga. Il campionato riprenderà già il 3 gennaio, quando i bianconeri faranno visita alla Pianese, e per quell’appuntamento la presenza del capitano appare altamente improbabile. Anzi, è realistico pensare che Curado possa essere costretto a saltare anche le gare successive, qualora gli accertamenti confermassero una lesione muscolare.

Lo staff tecnico osserva con attenzione anche le condizioni di altri elementi del reparto arretrato. In particolare, cresce la speranza di rivedere presto a disposizione Nicoletti. Il difensore, fermo per un problema al ginocchio, sta seguendo un percorso di recupero graduale e potrebbe rappresentare una risorsa importante per tamponare l’emergenza difensiva nelle prossime settimane.

In attesa di certezze cliniche, l’Ascoli è chiamato a prepararsi a uno scenario complesso, fatto di rotazioni obbligate e soluzioni da adattare in corsa. La risposta degli esami di Curado sarà determinante per orientare non solo le scelte di campo, ma anche le strategie future, con il mercato di gennaio che potrebbe diventare una variabile sempre più attuale.