Pulcinelli: “Minacce, pressioni e offerte indecenti. Io il primo a pagare la retrocessione”

Pulcinelli contro i tifosi: “Pressioni inaccettabili e proposte scandalose. Ma il primo a perdere sono io”

Massimo Pulcinelli, presidente uscente dell’Ascoli Calcio, ha rilasciato nuove dichiarazioni dure nei confronti di una parte della tifoseria, tornando su episodi specifici che – secondo lui – hanno contribuito a creare un clima ingestibile intorno alla squadra e alla società.

“Il 4 aprile 2024, alcuni tifosi si sono presentati nella sede del club dicendomi chiaramente che dovevo andarmene, perché c’era un’offerta da parte della Metalcoat. Ma quella proposta si è rivelata irrilevante, indegna, totalmente inaccettabile.”

Da quel momento, racconta Pulcinelli, sarebbe partita una vera e propria spaccatura tra tifoseria organizzata e dirigenza:

“Dopo quell’episodio, si sono messi contro la società in maniera aperta. E voglio citare un fatto gravissimo: la loro presenza al ritiro della squadra prima di Ascoli-Modena, dove hanno esercitato pressioni psicologiche sui calciatori. Queste sono responsabilità oggettive che vanno riconosciute.”

“Non cerco scuse, ma certe dinamiche hanno pesato”

Il patron bianconero ha voluto precisare di non voler scaricare la colpa sugli altri, ma di voler offrire un quadro completo delle difficoltà che hanno segnato una stagione da dimenticare.

“Non voglio giustificazioni: ci è mancato un solo punto per raggiungere i playout, che magari avremmo anche potuto vincere. Ma il calcio è fatto di episodi, e certe pressioni esterne non aiutano a costruire serenità.”

“Io il primo a pagare: economicamente ed emotivamente”

Pulcinelli ha poi ribadito quanto la retrocessione lo abbia colpito, non solo come imprenditore ma anche come uomo.

“Chi perde di più da questa situazione? Il primo è il proprietario, poi vengono i tifosi. Io ci ho rimesso denaro, salute, emozioni. Ma ho sempre messo il club davanti a tutto. Ora, però, è tempo di lasciare.”

Il rapporto con la tifoseria appare ormai irrimediabilmente compromesso, mentre l’Ascoli si avvia verso un cambio societario che si preannuncia delicato e complesso.