Secondo stop consecutivo casalingo. Secondo stop con una squadra che sulla carta è più forte della nostra. Ma sta volta è andata diversamente. Abbiamo sognato per un tempo (o quasi) e vissuto l’agonia nell’altro. Una discesa di emozioni che ci sveglia tristemente col pungno della mano stretto e vuoto.

Pugni stretti contro i nostri, contro i cambi tardivi di Sottil, contro un’uscita nel limbo di Leali, contro un rigore neanche rivisto al VAR? No! Ci sta perdere, anche sul 2-0. Ma che resti una lezione, un monito per capire e correggere l’atteggiamento, la tattica e la mentalità di una squadra che fino a quando spinge sull’acceleratore buca le difese avversarie con goal (e che goal) e giocate strappa applausi. Ma la stessa squadra quando calano i giri del motore, non sa gestire il carburante che va in riserva e continua a spingere sul pedale senza un dove e un come.

Non abbiamo centrocampisti di interdizione e né la qualità per palleggiare (rara in cadetteria), ma si può acquisire la mentalità la furbizia, quella si. Il Benevento una settimana fa in vantaggio di due reti smise di far giocare la partita archiviando i 3 punti. Non si chiede ai nostri di ripetere quell’ignobile sceneggiata, ma di dare randellate, spezzettare il gioco, e perché no prendere ammonizioni, che valgono un livido sull’avversario quello si. Non è da grezzi è da lottatori. Questa mentalità il Picchio non ce l’ha. Il Picchio si sente bello ed elegante, ma a volte a fare il tiki taka in difesa capita che quando ti volti vedi il pallone in fondo alla rete della tua porta.

Troppa frenesia e troppa fragilità. Sottil è chiamato a gestire meglio partite e situazioni. Passi falsi come questo fanno parte di un percorso di crescita. L’anno scorso di questi tempi eravamo iscritti al campionato ma di fatto non facevamo punti. Quest’anno siamo rinati dalle ceneri. Ora c’è da crescere e maturare per raggiungere lo stesso obiettivo degli scorsi anni magari senza grossi patemi post pasquali.

Sabato ci attende un lungo viaggio per Crotone. Talmente lungo che non si può tornare a mani vuote. I precedenti segnano rosso da anni, chissà non sia la volta buona del cambio di colore.

Il nostro Picchio è ancora “giovane” ma se vuole imparare a volare, deve restare in alto.

Avanti Picchio, Nessuna Resa.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 25 settembre 2021 alle 19:00
Autore: Massimo Virgili
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