La vicenda legata ai cori discriminatori registrati dopo la sfida Ravenna–Ascoli del 2 novembre si chiude con una sanzione economica, ma senza provvedimenti restrittivi nei confronti del settore ospiti o della curva bianconera. Dopo un’attenta analisi delle immagini fornite dalle telecamere dello stadio “Benelli” e ascoltate le difese presentate dal club marchigiano, il Giudice Sportivo ha stabilito che non esistessero le condizioni per un provvedimento più severo.

L’Ascoli dovrà pagare un’ammenda di 3.000 euro, come riportato nel comunicato ufficiale, che chiarisce nel dettaglio le motivazioni della decisione. Secondo la relazione della Procura Federale, i cori di discriminazione razziale sarebbero stati pronunciati da un gruppo molto ristretto: circa quaranta sostenitori, un numero nettamente inferiore rispetto ai circa seicento tifosi presenti originariamente nel settore ospiti. Un aspetto ritenuto determinante per evitare la chiusura della curva.

Non solo. Il comunicato precisa anche che l’episodio si sarebbe verificato a gara terminata, quando la maggior parte dei tifosi aveva già lasciato gli spalti e i giocatori del Ravenna stavano svolgendo esercizi post-partita. Una circostanza che ha contribuito ulteriormente a ridurre il grado di responsabilità collettiva dell’intera tifoseria.

La decisione è quindi chiara: sanzione sì, ma nessuna misura punitiva che possa colpire la presenza del pubblico bianconero al “Del Duca”. Una notizia che permette ai tifosi dell’Ascoli di essere regolarmente sugli spalti già dall’8 dicembre, in occasione del match casalingo contro il Forlì, e anche nelle successive partite interne.

La società bianconera, che aveva collaborato pienamente per ricostruire la dinamica dei fatti, può registrare l’epilogo della vicenda senza conseguenze più pesanti per l’ambiente e per la squadra, che potrà continuare a contare sul sostegno della propria tifoseria.

Sezione: News / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 10:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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