Bernardino Passeri non usa mezzi termini. In un momento in cui ogni scelta tecnica viene analizzata al microscopio, il presidente dell’Ascoli si mette davanti al suo allenatore, Francesco Tomei, con decisione e convinzione assoluta.

“Non toccatemi Tomei – afferma – perché sono io che gli ho firmato il contratto e gli ho chiesto esattamente quello che sta facendo.”

Parole forti, che raccontano un rapporto di fiducia piena e una linea societaria chiara, non costruita sull’emotività ma su una visione condivisa.

“Prima giochiamo a calcio, senza trucchi”: la filosofia dell’Ascoli

Passeri non nasconde che il progetto tecnico sia nato da un’idea semplice solo all’apparenza:
giocare a calcio, nel senso più autentico del termine, senza scorciatoie, senza espedienti, senza quel “risultato a tutti i costi” che spesso snatura l’identità di una squadra.

“Prima giochiamo al calcio senza trucchi e poi pensiamo al resto”, spiega.
È una filosofia che Tomei ha fatto sua immediatamente, perché coincide perfettamente con il suo modo di vivere il pallone.

Non servivano rivoluzioni, né imposizioni dall’alto: quello di Tomei è sempre stato un calcio fatto di principi, qualità e coraggio.
Ed è diventato anche il credo dell’intero club.

Il nuovo Ascoli nasce da un’idea comune: identità forte e trasparenza

Il presidente sottolinea come questa scelta non sia frutto del caso, ma parte di un percorso in cui società, staff tecnico e squadra sono uniti dalla stessa visione.

“È il suo credo, è il nostro credo” ribadisce Passeri.
Una frase che racchiude la volontà di costruire un ambiente coerente, dove ogni scelta – dalle strategie di mercato al modo di stare in campo – rifletta una filosofia unica e riconoscibile.

In un campionato in cui spesso prevalgono pragmatismo esasperato e tatticismi esasperanti, l’Ascoli ha scelto la strada dell’identità. Una strada più difficile, ma anche più coraggiosa.

Un club che lavora a 360 gradi per diventare un modello

Passeri descrive un Ascoli che guarda avanti con ambizione: non solo risultati sul campo, ma una struttura che vuole crescere in tutto.

Dalla gestione interna alla comunicazione, dall’impronta tecnica alla valorizzazione dei giovani, l’obiettivo è chiaro:
diventare un modello credibile e sostenibile, una società che ispiri e che venga presa come riferimento.

“Stiamo lavorando a 360 gradi per diventare un modello”, afferma il presidente.
E le sue parole tracciano una direzione precisa: un Ascoli moderno, organizzato, trasparente, legato ai valori del gioco e pronto a consolidarsi tra le realtà più virtuose del panorama nazionale.

La difesa di Passeri è un messaggio alla piazza: fiducia, continuità, identità

Il sostegno totale a Tomei è più di una dichiarazione: è un segnale rivolto alla squadra, allo staff, ma anche alla tifoseria.
Passeri chiede stabilità, coerenza, tempo.
Convinto che il percorso sia quello giusto e che il progetto tecnico, già apprezzato per qualità e coraggio, vada difeso e sostenuto.

In un calcio spesso condizionato dall’ansia del risultato immediato, l’Ascoli sceglie di restare fedele alla sua idea.
E, con un presidente così netto e convinto, Tomei può proseguire il suo lavoro con serenità e con la forza di una società che crede in lui fino in fondo.

Sezione: News / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 14:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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