Bucchi accende la sfida: “Torno ad Ascoli con emozioni forti. Sarà una battaglia tra due grandi squadre”

Il ritorno di Cristian Bucchi al “Del Duca” non sarà mai una partita qualunque. L’attuale allenatore dell’Arezzo, protagonista ad Ascoli sia da calciatore che da tecnico, ha raccontato in conferenza stampa le sensazioni della vigilia, partendo proprio da quel legame intenso che lo unisce ai colori bianconeri.

«Tornerò ad Ascoli con bellissimi ricordi, con molte emozioni positive e qualcuna negativa», ha ammesso Bucchi, lasciando trasparire un filo di nostalgia. L’ex attaccante ha vissuto una prima esperienza indimenticabile, culminata con il ritorno in Serie A: «Fu stupenda, un’avventura che mi porto dentro». La seconda parentesi da calciatore, invece, fu più complicata: problemi societari, tensioni, e persino un infortunio al ginocchio che ne condizionò il rendimento.

Da allenatore, la storia non è stata meno intensa. «Credo sia stata comunque una stagione positiva», ha ricordato Bucchi. «Fui esonerato quando l’Ascoli era undicesimo». Parole che lasciano intuire un pizzico di rammarico, ma anche l’orgoglio per il lavoro svolto.

Ora, però, la testa è tutta rivolta alla sfida di domenica. E Bucchi sa bene cosa lo aspetta: un ambiente caldo, un pubblico da grande piazza e un avversario costruito per puntare in alto. «Mi aspetto un Del Duca pieno, che spingerà molto», ha detto. «Affronteremo una squadra forte, con giocatori abituati alla Serie B, un gruppo che vuole fare qualcosa di importante».

Il tecnico amaranto non si è risparmiato nei complimenti verso l’Ascoli attuale, sottolineandone l’identità tattica e la crescita costante: «Sta esprimendo un ottimo calcio, con un grande possesso palla. Non è un caso che sia nei piani alti della classifica». Parole che danno il senso della sfida che si prospetta: una gara aperta, intensa, tra due formazioni ambiziose.

Per Bucchi sarà un ritorno speciale, un incrocio carico di emozioni, ma anche un nuovo capitolo della propria carriera. Un match che promette spettacolo, agonismo e, inevitabilmente, un pizzico di nostalgia.