A sei mesi esatti dal suo insediamento, Bernardino Passeri ha scelto il momento simbolicamente più significativo per fermarsi e guardare indietro: la chiusura del girone di andata. Un bilancio che non si limita ai numeri, ma che prova a raccontare un percorso più ampio, fatto di ricostruzione, unità e senso di appartenenza, elementi che negli ultimi anni erano progressivamente venuti meno nell’universo bianconero.

Il punto di partenza, secondo Passeri, è il patto stretto a giugno. Un accordo morale prima ancora che sportivo, che aveva come obiettivo principale quello di rimettere insieme i pezzi di un sistema frammentato. Sei mesi dopo, quel primo passo può dirsi compiuto. I dati di classifica certificano un Ascoli ai vertici, protagonista di un campionato di alto livello, ma per il dirigente il risultato più importante va oltre il campo.

Il vero successo, infatti, è stato quello di ricompattare il mondo dell’Ascoli Calcio con la sua città. Un legame che si era indebolito nel tempo e che oggi, secondo Passeri, è tornato a essere un punto di forza. Il ringraziamento va a tutti coloro che orbitano attorno al club: addetti ai lavori, tifosi, istituzioni e maestranze. Un sistema che, lavorando nella stessa direzione, ha restituito credibilità e dignità al nome Ascoli.

Particolarmente sentito anche il riferimento al ritorno imminente della curva, simbolo di identità e passione. Un passaggio che Passeri considera fondamentale nel processo di crescita del club, tanto da voler ringraziare pubblicamente Massimo Ubaldi, impegnato nella realizzazione dell’opera. Un tassello che non è solo strutturale, ma emotivo, capace di restituire energia a tutto l’ambiente e di rafforzare il blasone di una piazza storica.

Nel suo intervento, Passeri ha voluto anche allargare lo sguardo, richiamando le radici più profonde della storia bianconera. Il riferimento a Costantino Rozzi non è casuale: una figura che rappresenta ancora oggi un modello di dignità, visione e forza morale. Non un paragone sui risultati sportivi, ma sul modo di intendere il club come patrimonio collettivo, espressione di un territorio che Passeri ama definire “valle incantata”.

Il messaggio che emerge è chiaro: l’Ascoli sta vivendo una fase nuova, diversa rispetto agli anni recenti. Il percorso è ancora lungo, ma le basi sembrano finalmente solide. Classifica, identità e unità viaggiano nella stessa direzione. Ed è da qui che il club vuole continuare a costruire il proprio futuro.

Sezione: News / Data: Gio 25 dicembre 2025 alle 12:30
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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