Se fino a poche settimane fa la tifoseria ascolana veniva elogiata come il vero “dodicesimo uomo” in campo per passione e presenza numerica, dopo l’ennesimo passo falso casalingo iniziano a manifestarsi segnali di malumore sugli spalti. Al triplice fischio contro il Campobasso si sono uditi i primi mugugni e fischi provenire dalla curva, chiaro indice di delusione per una prestazione inferiore alle attese. I sostenitori bianconeri, sempre calorosi e vicini alla squadra (oltre 9.400 i presenti sugli spalti stavolta, con più di 7.000 abbonati), speravano in un successo che lanciasse l’Ascoli all’inseguimento della vetta. Invece si sono ritrovati a masticare amaro di fronte a un altro 0-0. La classifica vede ora l’Ascoli ancora terzo, incapace di rosicchiare punti a Ravenna e Arezzo in questa giornata favorevole. È comprensibile dunque che la pazienza di una parte del pubblico inizi a vacillare: “qualche fischio nei miei confronti? Ci sta che ci sia amarezza”, ha ammesso con onestà Tomei nel dopo-gara, incassando la critica e riconoscendo il diritto dei tifosi a manifestare insoddisfazione.

Va detto che la piazza di Ascoli è tanto passionale quanto esigente. Dopo la “rinascita” vissuta nella seconda metà del 2025 (con la nuova società Passeri e la risalita in classifica), l’ambiente si è galvanizzato e adesso pretende un campionato di vertice all’altezza del blasone del club. Mister Tomei gode ancora della stima generale per aver ridato solidità alla squadra dopo la retrocessione, ma sa bene che ad Ascoli i consensi sono legati ai risultati. I borbottii della tifoseria resteranno sullo sfondo finché la squadra tornerà a vincere e a convincere, ma potrebbero diventare più rumorosi se la situazione dovesse stagnare. In altre parole, questo pareggio a reti inviolate deve rappresentare un campanello d’allarme: è il momento di reagire subito, prima che il malumore dei sostenitori aumenti.

Sezione: News / Data: Lun 22 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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