Il momento che sta vivendo l’Ascoli è quello tipico delle squadre di vertice quando il campionato entra nella sua fase più matura. Gli avversari hanno studiato, analizzato e ormai conoscono a memoria i meccanismi bianconeri. Il risultato è evidente sul campo: linee di passaggio chiuse, corsie laterali schermate e pochissimi spazi concessi tra le linee. Ogni via d’uscita viene sistematicamente blindata, costringendo l’Ascoli a forzare giocate che finiscono per rendere la manovra prevedibile.

Nonostante queste difficoltà, la classifica continua a raccontare una stagione importante. I bianconeri occupano il terzo posto, ma il margine dalle posizioni di vertice si è assottigliato: sei punti di ritardo dall’Arezzo secondo e sette dalla capolista Ravenna. Un distacco ancora colmabile, ma che impone riflessioni profonde e interventi mirati.

In questo contesto, il peso delle responsabilità ricade inevitabilmente su Francesco Tomei. Al tecnico spetta il compito più complesso: trovare nuove soluzioni tattiche, spezzare le letture ormai consolidate degli avversari e restituire imprevedibilità a una squadra che, per intensità e organizzazione, resta comunque tra le migliori del campionato. Servono varianti, movimenti diversi, ma soprattutto la capacità di colpire anche quando il piano A viene neutralizzato.

Parallelamente, entra in gioco il lavoro del direttore sportivo Matteo Patti. La sensazione è che l’organico, pur competitivo, abbia bisogno di qualche innesto funzionale per alzare il livello delle alternative. Non tanto per rivoluzionare, quanto per completare una rosa che oggi mostra lacune evidenti in alcune zone del campo.

Su tutte, la corsia destra offensiva. L’assenza di Del Sole continua a farsi sentire in modo marcato. La sua capacità di dare profondità, saltare l’uomo e creare superiorità numerica era una risorsa fondamentale per allargare le difese avversarie. Senza di lui, l’Ascoli perde ampiezza e diventa più facile da imbrigliare, soprattutto per quelle squadre che scelgono di difendere basse e compatte.

Il rischio, ora, è quello di rimanere intrappolati in una comfort zone fatta di buone prestazioni ma di risultati insufficienti per tenere il passo delle prime. Per evitare che il gap con Arezzo e Ravenna diventi strutturale, servirà un doppio intervento: idee nuove in campo e scelte precise sul mercato. Perché il campionato di Serie C non perdona chi resta fermo, soprattutto quando gli altri hanno già imparato a leggerti.

Sezione: News / Data: Mar 23 dicembre 2025 alle 13:30
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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