È tutto pronto, o quasi, per l’ultimo appuntamento del girone d’andata e dell’anno solare 2025. Domani allo Stadio Cino e Lillo Del Duca andrà in scena Ascoli Calcio–Campobasso FC, una sfida che chiuderà un capitolo intenso, sofferto e profondamente trasformativo della storia recente bianconera.

Con questo match si archivia un anno dai due volti, forse tra i più complessi vissuti dal popolo ascolano. Dodici mesi che hanno messo a dura prova la tenuta emotiva di una piazza abituata a soffrire, ma non a sentirsi smarrita.

Un inizio da incubo e una stagione sull’orlo del baratro

La prima parte del 2025 è stata segnata dal caos. Una squadra senza identità, risultati deludenti e una società in evidente difficoltà hanno trascinato l’Ascoli in una spirale negativa. Dopo la retrocessione in Serie C, il rischio di dover disputare addirittura i playout è stato concreto, alimentando un senso di sfiducia diffuso e profondo.

In quei mesi, il club sembrava aver perso ogni punto di riferimento. Il progetto tecnico appariva fragile, quello societario incerto, e il timore di un ridimensionamento strutturale non era più solo una sensazione, ma una prospettiva reale.

Giugno, il mese della svolta

Quando tutto sembrava compromesso, è arrivato il momento che ha cambiato il corso della storia recente bianconera. A giugno si è concretizzato il ritorno della famiglia Passeri, già in passato azionista del club, un passaggio che ha restituito stabilità e, soprattutto, una direzione chiara.

Più che un semplice cambio di proprietà, è stato un segnale forte: l’Ascoli non era destinato a scomparire lentamente, ma a ripartire con basi più solide. Da lì è iniziata una lenta ma costante ricostruzione, fatta di scelte più razionali, di una maggiore attenzione all’equilibrio economico e di un tentativo concreto di ricucire il rapporto con la tifoseria.

Ascoli-Campobasso: più di una semplice partita

La sfida contro il Campobasso non è solo l’ultima del girone d’andata. È una sorta di bilancio emotivo e sportivo. Al Del Duca si chiude un anno che ha insegnato quanto sia sottile il confine tra il tracollo e la rinascita, e quanto contino le decisioni prese nei momenti più bui.

Il risultato, naturalmente, avrà il suo peso in classifica. Ma ciò che conta davvero è l’idea di futuro che questa partita porta con sé: un Ascoli che, pur tra mille difficoltà, ha ritrovato una direzione e una speranza concreta di risalita.

Un nuovo anno da costruire

Il 2026 si avvicina con aspettative diverse. Non c’è euforia, ma consapevolezza. L’Ascoli sa di dover ancora lavorare, crescere e dimostrare sul campo di meritare categorie più consone alla sua storia. Ma rispetto a dodici mesi fa, il club non è più solo.

Ascoli-Campobasso chiude un cerchio. E, forse, ne apre uno nuovo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 20 dicembre 2025 alle 11:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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