Una certezza, ormai, c’è ed è sotto gli occhi di tutti: qualcosa va rivisto. Non solo nel gioco, ma anche nell’atteggiamento. L’Ascoli ha chiuso questa fase della stagione con la sensazione di aver smarrito parte della propria identità, quella che nei mesi precedenti aveva permesso ai bianconeri di restare stabilmente nelle zone alte della classifica. Ora, però, il problema non è più rimandabile.

La priorità assoluta riguarda il recupero dei tre perni su cui si regge l’equilibrio della squadra: Marcos Curado, Nicoletti e Damiani. Non si tratta di semplici assenze, ma di giocatori che definiscono la fisionomia dell’Ascoli. Curado e Nicoletti garantiscono personalità e qualità nella prima costruzione, mentre Damiani rappresenta il cervello della squadra, il riferimento costante attorno al quale ruotano tempi e geometrie del centrocampo. Senza di loro, il gioco perde fluidità e diventa prevedibile.

Accanto all’aspetto tecnico, però, emerge anche una questione mentale. L’Ascoli è apparso a tratti scarico, meno aggressivo, quasi incapace di accendere la scintilla nei momenti decisivi delle partite. Un segnale che impone riflessioni profonde allo staff, perché nel campionato di Serie C non basta l’organizzazione: serve continuità di intensità e fame, soprattutto quando gli avversari hanno imparato a leggere le tue trame di gioco.

In questo quadro, c’è però un elemento che continua a rappresentare una garanzia assoluta: il pubblico bianconero. Ancora una volta, sugli spalti, il vero vincitore è stato il popolo ascolano, sempre presente, numeroso e pronto a sostenere la squadra anche nei momenti più complessi. Un sostegno che va oltre i risultati e che meriterebbe, senza dubbio, di essere ripagato con più gioie e prestazioni all’altezza delle aspettative.

Ora è tempo di una pausa necessaria. La squadra ha staccato la spina, con giocatori e staff in vacanza per qualche giorno, prima di ritrovarsi a fine settimana. Da lì partirà la preparazione in vista della prima sfida del girone di ritorno, quella del 3 gennaio contro la Pianese. Un appuntamento che segnerà l’inizio di una nuova fase della stagione e che richiederà un Ascoli diverso: più solido, più intenso e soprattutto più consapevole dei propri mezzi.

Il tempo per riflettere c’è, ma non è infinito. Perché dal 3 gennaio in poi non basterà più l’attesa: serviranno risposte concrete, sul campo.

Sezione: News / Data: Mar 23 dicembre 2025 alle 16:30
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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