Un’arena da 12000 spettatori con il biglietto con consumazione e festa storica inclusa. Coreografia grigio-rossa. Rossa come il sangue, il sangue che eccita la belva predatrice. Famelica, forzuta, decisa, assatanata. L’odore del sangue che manda il Picchio in estasi verso l’alto.

Lassù, su quei gradoni vista paradiso, con biglietto bianconero. Perché la storia fin dall’anno zero è stata tramandata in bianco e nero. Uno sfondo bianco su cui scrivere in nero indelebile ciò che sussurra il destino.

Capolavoro della squadra di Sottil, che poteva trasformarsi in opera d’arte con un pizzico di cinismo in più. Difesa baluardo insuperabile, centrocampo preciso a compasso e attacco snervante. Per il resto c’è Mister Muscolo Baschirotto, un soldato da mischia, di quelli che sarebbero utili al fronte ucraino.

Esser protagonisti di questo campionato è motivo d’orgoglio, che rientra a pieno nelle pagine di storia del nostro Amore. Un campionato folle e senza direzione, un campionato non per gli occasionali, non per i deboli di cuore, non per gli ignavi. Questo è un campionato, dove le ferite degli avversari vanno rese fatali e le cicatrici delle nostre fatiche esposte a mo’ di gloria.

Il nostro volo non finisce qui. Comunque vada, saremo di nuovo tutti insieme, sugli spalti di Ascoli e dell’Italia intera.

Siamo tornati ad esser l’incubo del nemico. Quel nemico che non più permettersi di sanguinare…

Avanti Picchio, Nessuna Resa.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 aprile 2022 alle 16:33
Autore: Massimo Virgili
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