Le cose vanno come devono andare. Molte volte, però, le cose vanno come vogliono che vadano. Quel cartellino galeotto è una triste pagina di calcio italiano, che non rende merito alla passione dei tifosi. Non solo ascolani, ma di mezza Italia. E forse ancor più triste è stato vedere quel siparietto di antica aristocrazia del calcio decadente: Berlusca (una statua di cera), Galliani (che esulta ai goal come in Champions) e la Bionda (ma un cerchietto per capelli migliore di quello la moda milanese non offre!?).

Tuttavia, questa partita di alti e bassi e molte imprecisioni ci ha confermato una scarsa di integrazione di gente come Ricci, Paganini e Iliev (cronica per lui) e una crescita costante di gente come Falasco, Baschirotto e Bellusci. Tra influenza e Covid probabilmente meglio di così ad ora, Sottil non si riesce ad inventare. Ma il suicidio del Pordenone e un Perugia frenato, rendono meno problematica del previsto la nostra sconfitta.

È TEMPO DI COMBATTERE

Di provare quelle emozioni che tanto ci piacciono. Sofferenza mista a battaglia. Incitazione e irruenza sana. E il teatro di ciò sarà il Del Duca. La roccaforte a difesa dei nostri sogni.

Tre partite casalinghe da non fallire. Di cui la prossima, sembra scontato dirlo, la più importante. Tre punti con la Reggina, e il sogno targato play off, si vestirà di reale.

Le cose vanno come devono andare. Molte volte, però, le cose vanno come VOGLIAMO che vadano.

Avanti Picchio, Nessuna Resa.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 06 aprile 2022 alle 21:42
Autore: Massimo Virgili
vedi letture
Print