Nella notte tra venerdì e sabato, ignoti hanno preso di mira lo store ufficiale del Brescia Calcio, situato sul lato tribuna dello stadio “Rigamonti”. Un atto vandalico che ha causato la rottura di una delle vetrate del punto vendita, provocando sconcerto tra i tifosi e la società.

A commentare duramente l’accaduto è stato il presidente delle Rondinelle, Massimo Cellino, che non ha nascosto la propria indignazione:
“Pensavo che le bombe le mettessero solo in certi posti…”, ha dichiarato amaro, lasciando trasparire tutta la sua delusione per un clima ormai esasperato anche nel mondo dello sport.

Ma la solidarietà non ha tardato ad arrivare, e a schierarsi al suo fianco è stato un altro presidente coinvolto di recente in vicende simili. Si tratta di Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli Calcio, che solo lo scorso 3 maggio aveva vissuto momenti di forte tensione dopo il lancio di una bomba carta sotto l’abitazione del direttore generale Domenico Verdone.

Pulcinelli ha affidato il suo pensiero ai social, pubblicando una Instagram Stories dal contenuto molto diretto:
“Il calcio che fa vomitare! Ringraziamo gli ultras... Acquirenti scappano ovunque! Mondo pieno di matti, ma non ci stanno gli scemi.”

Il suo sfogo mette in evidenza un problema ormai sempre più diffuso: la deriva violenta che mina la credibilità e l’attrattività del calcio italiano, soprattutto in piazze già fragili dal punto di vista economico e gestionale. Il rischio concreto è che, in un contesto di tensione e intimidazioni, potenziali investitori si allontanino, lasciando i club in situazioni sempre più complesse.

Un messaggio chiaro e forte che da Brescia ad Ascoli evidenzia un punto in comune: la necessità di riportare il calcio a una dimensione di rispetto e passione vera, lontano da episodi che nulla hanno a che vedere con lo sport.

Sezione: News / Data: Mar 03 giugno 2025 alle 22:30
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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