In tempi di pandemia, a bocce ferme e in attesa di ripartire, capita che si formino scontri dialettici del tutto evitabili e poco proficui, che in tempi di battaglia non avrebbero né luogo né importanza. Ma si sa, in Ascoli il calcio è la linfa vitale che alimenta la quotidianità, e in tempi come questo anche la dialettica fa scintille e accende fuochi. Eh già fuochi di paglia, ma se continua a soffiare il vento, possono divenir pericolosi.

E cosi, mentre nel resto d’Italia, dove non sanno come allestire discorsi di calcio da tre mesi a sta parte, in territorio piceno, ogni giorno è vissuto, è proprio il caso di dirlo …  nel pallone. Una curva “in rovina” che assume il fasto degli scavi romani, licenziamenti di allenatori, dimissioni dei soci, turn-over dirigenziale (ah no, quello è risparmio), e in ultimo un dibattito stucchevole stampa vs instagram, cosi giusto per. Visto che nel week end non si gioca, facciamo a chi fa più gol tra tastiera e smartphone.

Il comunicato del Patron Pulcinelli, ha (si spera) chiarito con precisione, autocritica (e non era tenuto a farlo) e ricca ironia la provocatoria diatriba accesa dal “sito web nazionale” di Alfredo Pedullà, uno dei giornalisti più famosi del calcio italiano. Tralasciando il fatto di chi ne sia risultato vincitore o meno, resta da riflettere sulla reale importanza dell’accaduto. Probabilmente qualcosa sotto di “non pubblicato” c’è. Ciò che conta tuttavia è sapere che il Patron, nonostante l’autocritica fatta, dimostri determinazione e voglia di cambiare passo. Non è ancora il momento di parlare di futuro e tantomeno di sogni. Caro Pedullà, citare i fasti del Picchio che fu, è davvero provocatorio e fuori luogo soprattutto nel momento attuale, poiché una volta che il virus se ne sarà tornato nelle grotte da mamma pipistrello, bisognerà far la conta delle società cadute a causa Covid-19.

Quindi al di là di tutto, il social Pulcinelli, ha ribaltato il risultato al 90°. 4-5 per il leader di Bricofer, che ha risposto con chiarezza e sincerità. Probabilmente ci sarà la partita del ritorno, ma accendere nuovi fuochi, su un terreno altamente infiammabile, alla soglia del caldo estivo è davvero da pazzi kamikaze.

Sappiamo tutti che la squadra che abbiamo ha perso morale, energia e pure tecnica, ma se questo è l’esercito che dovrà onorare il campo di battaglia, lasciamolo allenare con pace e serenità. La lucidità è sempre l’arma migliore.  

Quindi, calma e sangue freddo, e se fa troppo caldo, tutti al Castellano. No alla foce del Tronto eh. Perché Max, chi non salta insieme a noi, sai cos’è?

Un po' di sana ironia anche per noi tifosi, che in fondo diamo lavoro e voce a tutto il mondo del calcio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 24 maggio 2020 alle 15:26
Autore: Massimo Virgili
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