Una punta che possa reggere il peso dell’attacco, ma soprattutto in grado di finalizzare. Queste sono le caratteristiche di Elia Petrelli, l’attaccante scelto dal D.S. Fabio Lupo.
Originario di Cesena, Petrelli muove i primi passi dietro ad un pallone nella Savignanese per poi passare al Ravenna; dopo un solo anno attira le attenzioni del Cesena, che ne acquisisce le prestazioni.
Nel settore giovanile emiliano segna una miriade di gol, che gli permette di attirare gli occhi dei grandi club italiani: Milan, Inter ed Atalanta si interessano a lui, ma la scelta cade infine sulla Juventus.
Da lì, nel 2016, il trasferimento a Torino e dopo solo due stagioni con la Primavera, arriva nel dicembre 2018 l’esordio in Serie C con la Juventus Under 23.
Non tantissime apparizioni, soltanto nove in maglia bianconera, condite da 4 gol. Ben tre addirittura realizzati in una sola partita, giocata nel novembre 2020 contro la Pistoiese.
Diversi gettoni di presenza inoltre per lui anche con le giovanili azzurre dall’Under 16 all’Under 18.
L’attaccante romagnolo si può definire possente fisicamente (è alto 1,89 m), ma anche molto bravo tecnicamente.
In carriera ha siglato molte reti di testa, ma è dotato di una discreta rapidità che lo rende un centravanti moderno.
La sua miglior stagione è stata quella disputata con la formazione ’Under 17 della Juventus, quando ha messo palesemente in mostra il suo talento in zona gol.
Sono stati infatti 25 i palloni infilati alle spalle dei portieri avversari nelle 29 presenze. Ha dei colpi incredibili: “ricorda Ibrahimovic, ovviamente con le dovute proporzioni”, è così che l’allenatore Francesco Baldini lo ha descritto ai microfoni di gazzetta.it.
Questo dimostra il tipo di giocatore che è Elia Petrelli, forte fisicamente ma che non disdegna affatto dal punto di vista tecnico.
Certamente deve ancora crescere e dimostrare moltissimo, l’ Ascoli è una grande opportunità, che potrà sfruttare, al meglio, se verrà utilizzato.
Già nel 2017 l’allenatore Massimiliano Allegri tentò di fargli bruciare le tappe, chiamandolo in prima squadra e facendogli giocare un’amichevole al centro di un attacco a tre con Cuadrado e Pjaca ai suoi fianchi.
Sono trascorsi ormai diversi anni da quel grande traguardo, che deve essere per lui soltanto un punto di inizio.
Di certo, almeno inizialmente, non sarà la scelta principale di Sottil, ma chissà che non riesca ad imporsi, a suon di gol, con la sua voglia di sfondare nel calcio che conta.

Sezione: Copertina / Data: Dom 26 settembre 2021 alle 22:00
Autore: Renato Ventresca
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