Manca un mese alla chiusura del calciomercato. Ci sarebbe in teoria tutto il tempo per ragionare bene sulle ulteriori mosse da fare da qui a Settembre. Sulle entrate e sulle uscite. Su chi può arrivare e chi può partire. E, specialmente, sul ruolo che più di tutti manca in questo momento all’Ascoli, ovvero il centrattacco da affiancare al sempreverde Federico Dionisi, che rappresenta ancora, è bene dirlo, una garanzia. Si, il tempo ci sarebbe, se non fosse però che, causa mondiale che si giocherà in Qatar a Dicembre, il campionato di serie B al giorno della chiusura del mercato avrà già fatto scorrere ben 4 gare, di cui per l’Ascoli 3 in casa e una fuori, con la beffa della squalifica proprio di Dionisi nella prima gara di domenica 14 Agosto contro la Ternana. (A proposito, per quel giorno evitiamo di prendere scuse futili e cerchiamo di spingere la nostra squadra in massa al Del Duca). Quattro partite dunque, che sembrano poche ma non lo sono, perché di punti a disposizione sono 12, non proprio pochi. L’Ascoli ha fin qui allestito una buonissima squadra, in attesa di capire il destino di Saric, che se parte dovrà essere sostituito. In difesa, oltre Leali, il quartetto titolare dello scorso anno si è arricchito di un ulteriore elemento di spessore, ovvero Simic. Sugli esterni, l’affidabilità di Salvi e Falasco da tempo e modo di crescere ai giovani Donati e Giordano, che per forza di cose dovranno impiegare qualche settimana in più per attutire il salto di categoria. In mezzo, detto di Saric, il terzetto Buchel, Collocolo e Caligara è assolutamente di prim’ordine. Eramo è ancora un elemento affidabile e le referenze che arrivano su Giovane ne delineano un giocatore dal futuro assicurato. In più, c’è il Jolly Fontana. Davanti, sugli esterni Bidaoui e Falzerano paiono essere i titolari, Ciciretti è da recuperare ma ha doti importanti,mentre Lungoy ha mostrato ottimi spunti che lo candidano già a buon diritto come rivelazione di questo avvio di torneo. Manca una punta e Valentini lo sa. Lo sa perché aveva bloccato prima Tsadjout e poi Gori. Il primo, dopo un mese di rassicurazioni, ha scelto altro, mentre il secondo, non per sua volontà, è stato dirottato alla Reggina per una bizzarra ma ingiustificabile volontà della società viola. Valentini ha dovuto assorbire per ben due volte il colpo, si è messo a lavorare , con qualche giorno di ritardo, su Simy ma l’esborso economico cozza con quella che è la sacrosanta politica societaria, che prevede una sostenibilità che deve essere mantenuta. Senza attaccanti però, il Picchio rischia di essere un’incompiuta. Una squadra forte a metà che dovrà far leva sulla fame e sulla determinazione prima ancora che sulle qualità individuali per raggiungere l’obiettivo minimo, ovvero il mantenimento della categoria. E allora forza Valentini, perché dal tuo ritorno hai lavorato bene, sei stato ottimale, hai costruito l’anno scorso a Gennaio una macchina che nel girone di ritorno è arrivata prima con pieno merito. E guai a chi dice che all’Ascoli lo scorso anno è andata bene. No. L’Ascoli lo scorso anno ha fatto ciò che ha fatto perché lo ha meritato. Perche tutte le componenti sono state all’altezza del compito. Società, allenatore e soprattutto giocatori. Ma il passato non conta. Un vecchio detto narra che “i gol di ieri non vincono le partite di oggi.” Ed è proprio questo il caso di provvedere, visto che si parla di gol….perché con un attaccante di livello, quanto accaduto lo scorso anno si può ripetere.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 02 agosto 2022 alle 21:35
Autore: Manuel Fioravanti
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