Al Del Duca va in scena l'11^ giornata di serie B, l' Ascoli ospita un Venezia reduce da due KO consecutivi e intenzionato a dare del filo da torcere ai locali, i quali devono dar continuità di prestazioni e risultati dopo il buon pareggio di Perugia.

Il tecnico Zanetti ha tutta la rosa a disposizione, eccetto Beretta(aggregato alla Primavera) e punta sul collaudato 4-3-1-2: sull' out mancino rientra D'Elia, in mezzo al campo confermati Piccinocchi, Cavion e Brlek; torna Ninkovic trequartista alle spalle di Ardemagni e Da Cruz. Turno di riposo per Padoin e Troiano.

Nella prima frazione di gioco le squadre si studiano, non concedono occasioni e preferiscono non scoprire le carte in tavola: la gara è bloccata ed equilibrata, il Picchio prova a rendersi pericoloso con un' acrobazia del suo capitano(conclusione centrale) e con una ripartenza di Piccinocchi, il quale invece di calciare in porta offre l'assist a Ninkovic che però è in posizione di off-side. Ad inizio ripresa si nota un Ascoli più convinto e più grintoso, alla ricerca spietata del vantaggio che arriva al 70' quando Da Cruz calcia e trasforma il penalty, mandando su tutte le furie un nervosissimo Ninkovic che addirittura chiede a Zanetti di essere sostituito. Al momento del cambio, il fantasista serbo viene pesantemente fischiato dal pubblico di casa e, scuro in volta, si incammina verso gli spogliatoi. Da quel momento, i bianconeri abbassano il baricentro e consentono ai lagunari di occupare la propria metà campo: è l'inizio del dominio ospite, il Venezia colpisce un legno, inserisce due punte e attacca a pieno organico, dando la sensazione di poter riprendere il match da un momento all'altro; all'87' il colpo di testa ravvicinato del neo entrato Zigoni gela il Del Duca e fa esultare i 120 tifosi veneti.

È il secondo pareggio consecutivo per gli uomini di Zanetti che hanno trovato di fronte un avversario tosto, compatto e unito che ha cercato a tutti i costi di tornare in Veneto con un risultato positivo e ci è riuscito grazie ad una prestazione grintosa, di squadra. I marchigiani non sono riusciti a ripetere la sontuosa gara del Curi, nonostante impegno e sacrificio non siano mancati. Sono state troppo poche le occasioni da gol, Ardemagni ha lottato e rincorso tutti finché ha potuto, a centrocampo si stanno delineando delle gerarchie: le ultime prestazioni di Piccinocchi e di Cavion non possono passare inosservate; bene anche Brlek, il quale ha dato fisicità e quantità. Da affinare l'intesa nel reparto difensivo (si vedano le marcature in occasione del pareggio ospite) e da sanzionare il comportamento irrispettoso di Ninkovic nel momento del rigore, un episodio difficile da commentare ma assolutamente da censurare. E poi Da Cruz: buona la gara disputata ma probabilmente non è lui il designato a battere i rigori, cosa che ha fatto infuriare il talento serbo. Ora bisogna gestire un altro caso e cercare di non destabilizzare l'ambiente, concentrandosi solo sul campo. La prestazione non è tutta da buttare, si è provato a vincere ma negli ultimi minuti il Venezia ne aveva di più a livello fisico e nervoso e il pareggio era nell'aria. Peccato perché oltre al danno d'immagine è arrivata la beffa che ha impedito ai tifosi ascolani di festeggiare i 121 di storia dell' Ascoli Calcio con un successo che avrebbe proiettato il Picchio al secondo posto. È importante ricompattarsi subito e ricaricare energie fisiche e mentali in vista dell'impegnativa trasferta a Crotone di venerdì prossimo, cruciale per le ambizioni dei bianconeri.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 novembre 2019 alle 01:02
Autore: Cristian Saluti
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