Il Del Duca ha i riflettori spenti e la Serie B osserva la sosta durante il cambio di stagione. Nell’Europa delle grandi Nazionali che si sfida a colpi di magie, con tiri iperbolici alla Benzema e Tiki Taka in versione corrida, c’è qualcuno che pur di apparire sul set si in inventa “lupi” fuori dal cilindro.

È arrivato il vento forte, il freddo con pioggia e cieli grigi. L’inverno sta arrivando. E speriamo solo quello climatico. L’ennesimo scossone nell’Ascoli Calcio, l’ennesimo terremoto calcistico. Che fa rumore ma rimane celato nel silenzio. Fuori Lupo, il perché non è dato sapersi. L’omertà del sud che ha paura, trova la sua massima espressione nella dirigenza dell’Ascoli Calcio.

Dopo Tesoro (per fortuna), Bifulco (una splendida persona che ha avuto nella sua esperienza anche la battaglia con la malattia), Polito (il fenomeno del mammagatteo), Ducci (esperienza in una grande società), ora anche Lupo. Che signorilità questo lupetto abruzzese, che ben si sposava con quella del mister in seconda Baroncelli. I dandy del calcio italiano. 

Eppur da qualche stralcio di giornale si legge che l’ex Ds fosse esasperato dalle nuove “intromissioni” che non lo permettevano più far il proprio lavoro con entusiasmo e dedizione. Non poteva esserci solo la spina Sabiri. Per dimettersi nel giorno del compleanno, invece di far festa con famiglia e amici, di mistero che fa rumore ce n'è ed è assordante.

Chissà, tra un hotel di lusso e l’altro, tra un vino rosso e un bianco, quanti fantomatici altri personaggi d’oltreoceano conosceremo da qui a breve. Ma i lupi, guardiani dei nostri monti, li facciamo andar via a colpi di “tu vo fa l’americano”. E a quella story nella lussuosa post colazione, Attenti Al Lupo, è difficile trovare parole per replicare. Ma un pensiero sorge spontaneo- Fortunato il patron a non trovare mai qualcuno da licenziare col fisico di Baschirotto …

Si chiama a raccolta (sempre su Instagram) il popolo bianconero allo stadio. Ma la verità sarà che sabato contro il Lecce saremo anche meno di quei 3000 della partita con il Brescia. Peccato, che ancora una volta gli Ultras continuino a celarsi dietro il verde di una tessera o il nero di qualche “forza politica” estremista. C’è bisogno del loro carisma, del loro potere combattivo, del loro- L’Ascoli Calcio Siamo Noi. Non del loro nascondino.

Perché l’amore è un fuoco che prende vita subito, ma va alimentato, altrimenti si spegne. Cosi è l’entusiasmo e la passione, specialmente se sono schiavi in gestione di patron tutto io. A chi difende questa gestione solo perché usa il salvadanaio, va ricordato che il tal dei tali è il gestore non il proprietario. Perché non si può esser proprietari di un amore o di una passione, o della storia. Quella è soltanto NOSTRA, di noi tifosi. Pulcinella (e i suoi segreti) e l’instabilità che crea nel mondo Picchio, sono gli artefici di un entusiasmo che comincia a calare non solo sui gradoni. I gestori vanno e vengono, l’Ascoli il cui Creatore fu Costantino resta per sempre.

Anche quest’anno ci sarà da soffrire, ma in questo noi non siamo secondi a nessuno. Un giorno però vorremmo tornare a sognare. Ora pretendiamo solo di dormire notti tranquille, eppur nell’Ascoli Calcio ognuna di esse ha il rumore di Agosto e Ottobre 2016.

Siamo stufi!

PS- è ufficialmente aperto il totoscommesse su chi sarà il prossimo ad esser fatto fuori.

Avanti Picchio, Nessuna Resa.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 ottobre 2021 alle 11:55
Autore: Massimo Virgili
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