Alla luce della situazione, l'Ascoli, la regina delle Marche, si è presentata allo stadio Claudio Druso di Bolzano con un desiderio ardente: ottenere la prima vittoria esterna della stagione. La squadra era determinata a interrompere una serie di sconfitte in trasferta che aveva raggiunto cifre impressionanti, con 6 sconfitte consecutive in questo campionato, considerando la Coppa Italia e lo scorso campionato cadetto; Un totale di 8 gare perse su 9 lontano dal proprio terreno, numeri alquanto deludenti. Prima dell'inizio della gara osservato un minuto di silenzio per le vittime dell'incidente ferroviario a Brandizzo.
Di seguito notiamo la formazione ospite:
ASCOLI(4-3-2-1): Viviano; Falzerano, Botteghin, Bellusci, Giovane; Masini, Gnahorè, Caligara; Rodriguez, Manzari; Mendes Allenatore: William Viali.
La regina delle Marche, ha affrontato il SudTirol con l'obiettivo di garantire un maggiore equilibrio sia in fase di possesso che in fase di non possesso; l'allenatore William Viali ha optato per due mezze punte, Rodriguez e Manzari, per stabilire una connessione con gli esterni di centrocampo, creando una sorta di catena tattica.
Nel primo tempo, la squadra ospite ha sfruttato appieno questa tattica; dopo un tentativo di traversa da parte di Mendes al 10', l'Ascoli ha colpito nel 42' con un gol di Mendes. In questa prima frazione di gioco, l'Ascoli ha sfruttato al massimo il gioco passivo del Sud Tirol, generando sei tiri in porta, di cui tre nello specchio e tre fuori. Nonostante i numeri siano eloquenti, è stato un dominio totale.
Il secondo tempo ha presentato una svolta inaspettata. Dopo i primi 10 minuti giocati a un ritmo abbastanza basso, la squadra di casa ha iniziato un'operazione rimonta, segnando tre reti; nel frattempo, gli ospiti sembravano essere solo lontani parenti di quelli visti nella prima metà della partita. Un risultato beffardo in quanto il gioco era stato presente, ma è mancata una reazione e si è verificato un crollo psicologico, che potrebbe essere causato dalla frustrazione dovuta al gol subito e dalla pressione avversaria costante.
Per dare maggiore contestualizzazione, possiamo aggiungere alcune statistiche chiave. Nel primo tempo, l'Ascoli ha mantenuto il possesso palla al 68%, ha completato il 95% dei passaggi e ha effettuato 6 tiri in porta. Nel secondo tempo, il possesso è sceso al 64%, il tasso di passaggi completati è rimasto piuttosto invariato 95%, ma con 1 tiro in porta.
Il cambiamento drastico nella performance dell'Ascoli nel secondo tempo è stato influenzato da un aumento dell'intensità e dell'aggressività del SudTirol. L'allenatore avversario potrebbe aver apportato modifiche tattiche per sfruttare le debolezze della squadra ospite.
Dopo il fischio finale, l'allenatore dell'Ascoli, visibilmente deluso ma anche determinato, ha condiviso le sue riflessioni sulla prestazione della squadra. "Non siamo soddisfatti dei risultati", ha dichiarato con franchezza. "Ma sapevamo che dovevamo dare il massimo prima della sosta. Le ultime due prestazioni, in particolare, rappresentano un segno di crescita, soprattutto per una squadra con elementi giovani come la nostra, attualmente un cantiere aperto che ha bisogno di tempo, una risorsa di cui, purtroppo, non disponiamo".
Le parole dell'allenatore riflettono chiaramente la sua fiducia nella squadra e il riconoscimento del lavoro svolto. La sua dichiarazione trasmette un senso di prospettiva, suggerendo che nonostante le sfide attuali, c'è un futuro luminoso in serbo per l'Ascoli. L'abilità di trarre insegnamenti preziosi da questa partita è un segno di maturità e crescita, indicando una squadra pronta a lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi futuri.
Autore: Redazione TuttoAscoliCalcio / Twitter: @TuttoAscoli
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